È passato circa un anno e mezzo dall’uscita di Attack on Titan 2, tie-in del manga firmato da Hajime Isayam e sviluppato da Omega Force, team capace di soddisfare con un budget limitato la voglia dei fan di affrontare i giganti anche con un pad alla mano. Non è detto che Attack on Titan 2: Final Battle sia il capitolo conclusivo della saga, perché devia dalla via tracciata con il secondo titolo per tornare a quella d’esordio, seguendo gli schemi della nuova stagione dell’anime. È, però, una sorta di edizione speciale che non vuole deludere, e da cui ci si aspetta una chiusura di trilogia di un certo livello, pari o superiore alla positiva media riscontrata con le precedenti 2 iterazioni.
Attack on Titan 2 Final Battle – Recensione
Nuovo attacco ai giganti
Prima di addentrarci nell’analisi dei contenuti, partiamo con una breve overview del lato commerciale dell’opera. Final Battle si configura a tutti gli effetti come un’espansione del secondo capitolo di Attack on Titan, in quanto va ad integrare le missioni della terza stagione dell’anime all’interno del gioco base A.O.T.2. A livello commerciale, Koei Tecmo ha, però, distribuito l’espansione sia come aggiornamento a pagamento per chi già possiede il gioco base, sia come versione standalone comprendente A.O.T.2 e lo stesso Final Battle. Listino prezzi alla mano, ciò dà vantaggio soprattutto a quest’ultima edizione (come spesso accade) e viene incontro anche a chi non ha avuto modo di giocare al primo capitolo e vuole recuperare il pacchetto completo – in attesa, magari, di un’edizione contenente le 3 stagioni.
Chiusa la parentesi commerciale, Final Battle non avrà alcun elemento sorpresa rispetto ai primi 2 capitoli, riportando gli eventi dell’anime in modo piuttosto fedele, lasciandosi comunque licenza creativa nel presentare alcuni contenuti in maniera leggermente diversa se non ancora più completa. Chi gioca il videogame può infatti contare su una serie di cutscene create appositamente per la trasposizione videoludica, e non solo, ritrovando apposite missioni secondarie qua e là per approfondire la trama o viverla da un altro punto di vista. Tuttavia, mancando della componente custom di Attack on Titan 2 (ovvero la creazione di un proprio alter ego), Final Battle non riesce ad integrarsi completamente nel gioco base, proponendo un’esperienza un po’ fine a sé stessa. Si tratta, insomma, di una modalità a sé stante (“Episodio Personaggio”) differente dalle meccaniche che caratterizzano la season 2 e con la sola possibilità di completare la stagione 3 utilizzando diversi personaggi.
Al di là della linearità della trama, l’impianto di gioco è rimasto quasi identico a quello di Attack on Titan 2, anche se Final Battle ha provato nel suo piccolo a muovere un po’ le cose, introducendo un paio di dinamiche inedite al battle system. In particolare, fanno la loro comparsa alcune armi da fuoco e le Lance Fulmine riprese dall’anime, ma il nuovo equipaggiamento presenta alcuni vincoli di utilizzo predisposti per evitarne l’abuso, mantenendo l’esperienza generale molto vicina al titolo base. Ciò che invece delude è la cura riposta dal punto di vista tecnico, dopo aver visto che buona parte della storia principale viene raccontata con scene semi-statiche, relegando a un numero trascurabile le sequenze realizzate in CG.
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Tecnicamente sottotono
Costoso