L’annuncio di Baldur’s Gate I e II e Planescape per console current gen (Switch compresa) ha portato lunghi applausi a Skybound Games e Beamdog. I grandi classici del mondo videoludico non muoiono mai, e se parliamo di RPG old school che ancora oggi si lasciano giocare con piacere – incarnando alla perfezione l’atmosfera e la complessità di D&D – il successo è praticamente già assicurato. Di certo, tra Playstation, Xbox e Switch, la piattaforma che più trae vantaggio da queste Enhanced Edition è la portatile Nintendo, ambiente di gioco in perfetto equilibrio tanto per la gestione tecnica quanto per delle (non così) rapide sessioni di gioco “spassionate”. Ma l’edizione speciale è stata pensata per accogliere appieno anche le piattaforme da salotto, attraverso il rifacimento di parte della GUI.

Baldur’s Gate and Baldur’s Gate II: Enhanced Editions – Recensione

Intramontabile

A prescindere dalla console scelta per godere di questa storica Enhanced Edition – che pur conserva l’eccellente impronta pixellosa dell’old school – il lavoro di Beamdog è piuttosto evidente, e va ad impattare soprattutto i controlli di gioco su Baldur’s Gate II, che poggia sull’ultima versione dell’Infinity Engine. In particolare, sebbene sia sempre possibile indirizzare il party verso un punto preciso attraverso la modalità tattica, adesso è possibile guidare il gruppo autonomamente utilizzando lo stick sinistro per farlo camminare e lo stick destro per direzionarlo, muovendo al tempo stesso la telecamera. Il controllo “sui pollici” è un chiaro requisito da console, che si sposa perfettamente con ciascuna delle piattaforme su cui approda questa Enhanced Edition. Ciò detto, la modalità tattica con il puntamento preciso nell’area della location rimane la più adatta quando non si è in fase esplorativa; ad esempio, dovrete utilizzarla per combattere o usare magie puntuali.

Ad aver subito altri adattamenti per console rispetto all’altra EE dedicata al PC – quella pubblicata a fine 2012 – è l’interfaccia grafica, reinventata per adeguarsi alla navigazione da pad, con menu radiali e non, comandabili tramite dorsali e grilletti. Ottima anche la telecamera intelligente che, in modo autonomo, va a puntare sia gli oggetti di interesse che i personaggi, facilitando un po’ i controlli durante l’esplorazione e svecchiando, di fatto, un sistema di gioco estremamente rigido e complesso. La difficoltà di fondo legata al sistema Advanced Dungeon & Dragons rimane tutta, il che ne fa un titolo adatto soprattutto a chi ne sa, perché un neofita andrebbe incontro ad una curva d’apprendimento estremamente rigida e non paragonabile agli action RPG sotto diversi punti di vista. Tuttavia, chi deciderà di non gettare la spugna dopo poche ore – il “poco” è da intendersi proporzionale alla longevità a doppio zero della campagna di ciascun titolo – da un certo momento in poi riuscirà a sentire la difficoltà più dolce, complice sia un party più forte che l’ottenimento di una maggiore esperienza di gioco. C’è, poi, tutta la gestione delle arti magiche e delle caratteristiche dei personaggi, che richiedono davvero tanto tempo da investire per padroneggiare a dovere ogni aspetto di ciascuna avventura. È fondamentale non correre: il tempo speso a leggere le informazioni di corredo e a pianificare ogni attacco risulta essenziale, tanto per non morire dopo pochi “click” (perdonate il riferimento nostalgico al PC) quanto per arrivare a un livello di coinvolgimento e appagamento post-vittoria che forse non ha ancora eguali. 

Insomma, il messaggio che voglio far passare è che tra le bellezze di Baldur’s Gate rientra anche la difficoltà, che in questa edizione è rimpolpata da altri 2 livelli, di cui uno adatto a chi vuole vivere appieno la storia semplificando alcune meccaniche. Entrambe le esperienze sono in grado ancora oggi di risultare tra le più belle del genere, con personaggi secondari favolosi e quest secondarie davvero coinvolgenti. Per l’epoca, era innovativo anche il modo in cui le decisioni dell’utente influiscono sulla storia, cosa che oggi si dà quasi per scontata. Ma alcuni elementi sono rimasti peculiari di questa saga, come la possibilità di dover rinunciare ad un personaggio a causa di eventi ambientali o altre circostanze non direttamente collegate a combattimenti.

Nonostante le migliorie tecniche, l’Enanched Edition di titoli con alle spalle 20 anni non può proporre certo miracoli dal punto di vista grafico, ed è anche per questo che gli sforzi del team di sviluppo si sono concentrati sugli aspetti di gioco anziché su texture, ombre ed effetti di illuminazione. Se il lato tecnico non è stato quindi troppo ritoccato rispetto all’edizione speciale di qualche anno fa, la versione console viene impreziosita anche dalla presenza di Siege of Dragonspear e Thrones of Bhaal, le due espansioni che chiudono l’arco narrativo della saga Baldur’s Gate. La prima è un’esperienza che va a collocarsi tra i due capitoli principali della serie, ed è molto importante perché non rientra nella versione base dell’Enanched Edition pubblicata per PC, anzi, ne è a sua volta uno spin-off. Thrones of Bhaal, invece, è più vecchiotto, e racconta gli accadimenti dopo l’epilogo di Baldur’s Gate II. In attesa della modalità multiplayer, per adesso solo presente nel menu ma senza alcuna proposta, le due espansioni vi regaleranno ancora tante altre ore di quest interessanti e importanti per approfondire la storia.

Ulteriori informazioni

Per rimanere aggiornato sulle ultime novità, continua a seguire la rete Social di Nextgentech.it, tramite la pagina Facebook.

CONDIVIDI SU:Share on Facebook
Facebook
Tweet about this on Twitter
Twitter

VALUTAZIONE
8
Commento finale
Con l’Enhanced Edition di Baldur’s Gate I e II, anche le console possono godere dell’esperienza completa dell’iconico GDR Bioware che ha condizionato un intero genere videoludico. Al di là dei contenuti narrativi rinforzati con tutte le espansioni, questa edizione include una GUI specificatamente pensata per le piattaforme, comprensiva di qualche facilitazione in termini di controllo del party e della telecamera. L’esperienza, però, è rimasta quella storica che ha fatto innamorare milioni di appassionati: complicata, profondissima, contraddistinta da un numero di variabili impressionante, e che solo chi può, e vuole, sacrificare un po’ di tempo riuscirà a padroneggiare con la cura necessaria.
PRO
Controlli adattati alle console
Due nuovi livelli di difficoltà
Esplorazione agevolata
Edizione completa
CONTRO
Non aspettatevi stravolgimenti
Multiplayer assente al lancio

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.