Siamo a Paper City, e questa è una storia seria. Il cielo è scuro e non promette nulla di buono, il fratello di Amber Ashworth è sparito e nessuno ha idea di dove possa essere finito. Una stretta confidente di Amber, una giraffa di pezza sulla quarantina, racconta di una strana lite che ha coinvolto il ragazzo poco prima che se ne perdessero le tracce. La camera è buia, la tensione si taglia a fette. Amber è intenzionata a partire alla ricerca del fratello, ma prima di farlo ha bisogno dell’aiuto di un investigatore privato…non uno qualunque, il più bravo di Paper City: lo scorbutico Ted E. Bear. Questo è l’incipit di Bear With Me, avventura grafica sviluppata da Exordium Games e disponibile su Steam anche in lingua italiana.
Bear With Me
Teddy l’investigatore
Nonostante le apparenze, lo stile con cui gli sviluppatori hanno deciso di narrare la storia risulta una trovata vincente, rappresentando proprio il punto di forza della produzione. Non lasciatevi ingannare dalle apparenze, insomma: ok, i protagonisti sono una bambina ed il suo pupazzo, circondati da un’altra manciata di peluche coccolosi, ma una volta varcate le soglie dell’ufficio di Mr. Bear, verremo investiti da un mix citazionale tra il genio e la follia. Tra clichè tipici degli anni ’70 e delle opere noir, al nonsense di un pupazzo che si atteggia ad investigatore a fine carriera, con tutte le sfaccettature dell’immaginazione di un bambino, passando per minacce inverosimili e discorsi paradossali. Bear With Me è, in sostanza, un’avventura grafica che fa del controsenso la sua arma vincente, partendo da presupposti che, alla lunga, risultano assolutamente fuorvianti. Non vi nego di aver pensato molto spesso “ma che cavolo sto giocando? Ma davvero?”.
Un punta e clicca così non poteva di certo trascurare l’aspetto artistico, in grado di lasciarsi apprezzare anche dai più esigenti. La palette di colori in bianco e nero con varie sfumature rappresenta una scelta azzeccata, tanto per evidenziare la drammaticità del contesto quanto per ribadire ancora una volta che quei pupazzi non sono lì per scherzare. Come spesso accaduto in passato per produzioni simili, anche Bear With Me fa uso di qualche oggetto di colore rosso qua e là, volutamente centellinati per emergere facilmente dal contesto quando opportuno; anche se graficamente l’avventura Exordium Games si presenta piacevole, il vero fiore all’occhiello del comparto tecnico è rappresentato dalla presentazione della storia composta da simpatiche scenette semi-statiche, decisamente interessanti e divertenti. Per quanto riguarda gli ambienti in-game, le stanze e le location aperte con cui avremo a che fare non sono perfette – la scelta è ricaduta volutamente sul cartoon, anche per questioni di budget – ma in quanto avventura grafica, gli sviluppatori sono riusciti a garantire un buon numero di interazioni con gli oggetti che compongono gli scenari, sacrificandola perfezione dei bozzetti.
Click compulsivi
Vista la natura del titolo, le potenzialità espresse dalle interazioni con l’ambiente raggiungono livelli piuttosto alti, dato che potremo ottenere la descrizione di quasi tutto ciò che è presente all’interno di una stanza, scoprendo spesso citazioni ed easter egg. Passando al cuore del sistema di gioco, Bear With Me propone un livello di sfida medio, perlopiù basato sui dialoghi. Tralasciando il piacevole nonsense di alcune conversazioni – ormai avrete capito bene che un orsacchiotto non è proprio il tipo giusto per incutere timore ed estorcere informazioni – ciò che più mi ha convinto dei dialoghi è l’ottima variazione del tono delle risposte, nonchè l’ampio spettro delle possibili opzioni. In alcune situazioni saremo in grado di condurre la conversazione da cima a fondo, scegliendo il tono più convincente. Sebbene a primo impatto possa anche dar l’idea di lasciare all’utente il controllo della storia, Bear With Me non presenta vere e proprie biforcazioni del filone narrativo: la trama è piuttosto lineare e la scelta delle risposte rientra esclusivamente tra i pregi di un sistema ben congegnato per tenere alta l’attenzione del giocatore, e nulla di più.
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