La stagione degli sportivi è ormai cominciata da un paio di mesi, e nel rovente flusso di release ecco arrivare DIRT 5, l’ultima opera di Codemasters. Rispetto a DIRT Rally, con la serie “vanilla” gli sviluppatori tornano sull’arcade più classico, ritrovano i circuiti fuori pista meno convenzionali, e sfrecciano verso la prossima generazione con tanta convinzione nei propri mezzi (reali e virtuali).

DIRT 5 – Recensione

Verso la gloria

La modalità di punta del comparto singolo giocatore è ovviamente la carriera, studiata per avere quel piglio narrativo che non guasta mai. La storia, raccontata attraverso 5 capitoli – struttura pensata principalmente per simulare una progressione – vedrà cameo interessanti apparire tra una gara e l’altra, in percorso abbastanza lineare che ci vedrà sfrecciare in più di 100 eventi e una decina di gare diverse suddivise in una sorta di percorsi formativi personali. L’obiettivo che intende raggiungere DIRT 5 è dunque velatamente nascosto, ma ben chiaro: il titolo trabocca di contenuti, ne ha per tutti i gusti, e il modo migliore per presentarli con qualche variante o giustificazione è appunto la carriera, proponendo al videogiocatore la possibilità, anche, di scegliere il proprio cammino e come puntellare le mete e l’esperienza accumulate in carriera.

Partendo dalla scelta dello sponsor, che permette di ottenere bonus soprattutto estetici, l’utente avrà la possibilità di progredire secondo il proprio tipo di guida soddisfacendo un elevatissimo numero di potenziali obiettivi. In questo senso, DIRT 5 lascia abbastanza libertà di progressione: il videogiocatore può decidere di ambire al completamento totale degli obiettivi, oppure raggiungere solo i goal indispensabili per progredire nella carriera, racimolando magari qualche altro punto qua e là. Chiaramente, più ampio sarà il coinvolgimento del giocatore e migliori i risultati, più velocemente si crescerà nel settore, firmando contratti via via più importanti e mettendo in coda gli altri piloti con più facilità.

Da questo punto di vista, la già annunciata patch al dayone di DIRT 5 dovrebbe andare a risolvere – o quantomeno mitigare – alcune problematiche legate all’IA degli avversari, in genere un po’ troppo permissivi ed al tempo stesso super abili nel tenere il passo del videogiocatore, quasi accompagnandolo verso il traguardo senza mai mostrare i denti. L’esperienza con le gare proposte in DIRT 5 è davvero ottima, ma soprattutto coinvolgente. Dalla novità legata allo split-screen fino a 4 giocatori, alle gare extra su circuiti particolari e con sfide più interessanti (tra cui anche quella che sancisce la fine di un arco narrativo); gli sviluppatori metteranno il videogiocatore alle prese con situazioni sempre diverse e con tante variabili da tenere in considerazione – dal meteo alla tipologia di tracciato, con corse su percorsi misti.

Sfogliando le diverse modalità di gioco, ovviamente tutte fruibili con amici, lontani e in locale, ci si rende conto che in DIRT 5 non è stato trascurato davvero nulla. Ciascuna esperienza propone una simulazione di guida diversa, con caratteristiche peculiari – perlopiù ambientali – da padroneggiare bene per ottenere i risultati migliori. Anzitutto c’è un’ottima varietà di ambientazione e veicoli, in cui ciascun elemento contribuisce a donare alla modalità di guida elementi tipici che si potranno approfondire nel corso del tempo, in base ai propri gusti: dai tracciati nel fango a quelli sul ghiaccio, dai circuiti circolari a favore del massimo sprint alle modalità più spericolate di natura prettamente arcade. Insomma, in DIRT 5 è possibile sfrecciare un po’ in tutte le salse, a prescindere dalla volontà di piazzarsi al vertice della classifica – e dal “come”, in effetti, si possa vincere.

La volontà degli sviluppatori di creare un titolo a tutto tondo la si evince anche volgendo lo sguardo (letteralmente) alla componente tecnica. Praticamente non manca all’appello nessun paesaggio, nessuna stagione, nessun effetto climatico. Si passa quindi dalla pioggia incessante alla nebbia, dall’afa quasi percepita di un paesaggio arido alla neve, coerentemente, ovviamente, con il Paese attraversato – anche in questo caso, parliamo di un giro quasi intorno al globo. Tecnicamente parlando, Codemasters si dimostra ancora una volta maestra nella realizzazione e nella cura per i particolari, anche se tutto questo ben di Dio si paga con un framerate non stabilissimo se non con configurazioni importanti su PC e con qualche compromesso lato console. Anche al netto di qualche rinuncia, però, l’esperienza visiva complessiva è eccellente.

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VALUTAZIONE
8,5
Commento finale
DIRT 5 si migliora sotto ogni punto di vista, presentandosi all’appuntamento con la nextgen più in forma che mai. Lecito attendersi qualche perfezionamento in termini di IA avversaria, e magari anche un patch correttiva indirizzata ad un’ottimizzazione tecnica per migliorare il framerate. Alla luce delle novità proposte nella modalità carriera e tra le altre esperienze di guida, il titolo Codemasters propone una longevità invidiabile, che terrà incollati gli appassionati del genere praticamente per tutto l’anno. L’appuntamento con la nuova generazione si fa promettente.
PRO
Esperienza di guida variegata e coinvolgente
Tante modalità
Tecnicamente ben riuscito
CONTRO
IA da migliorare ai livelli di difficoltà più comuni

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