Negli ultimi anni, le piccole e spesso quasi impercettibili novità tra un’iterazione e l’altra del calcistico targato EA hanno portato la community a chiedere a gran voce un deciso cambio di rotta, e quale migliore occasione di un rebranding? Così, dopo la conclusione del rapporto con il mondo FIFA e l’avvio di un nuovo, storico, lancio preparato con la solita profondità di marketing che precede ogni grande uscita del publisher, Electronic Arts porta sul mercato il nuovissimo EA Sports FC 24. Ma, tralasciando il nome, anche quest’anno le novità sono da ricercarsi nei dettagli.

EA Sports FC 24 – Recensione

Nuove card, nuovi stili

Pad alla mano, la domanda di apertura trova una riposta dopo qualche partita: EA Sports FC 24 è il solito FIFA a cui siamo abituati da anni, nel bene e nel male. Pur ritenendo questo genere di simulazione molto lontana da quelli che personalmente ritengo “realismo” e “simulatore calcistico”, capisco, tuttavia, la scelta di Electronic Arts, che ha tra le mani un prodotto che funziona benissimo e vende ancora meglio, capace di intrattenere milioni di fan nonostante le poche novità che annualmente porta sul mercato. Credere davvero che un rebranding avrebbe potuto portare ad una rivoluzione di gameplay sarebbe stato fin troppo ottimistico, ed infatti in ottica di giocabilità gli unici cambiamenti riguardano l’utilizzo della tecnologia HyperMotionV per catturare nuove animazioni da partite reali, impiantandole nei modelli poligonali esistenti. Anche se superficiale, il risultato si vede nelle movenze dei calciatori e nelle piccole animazioni, adesso più elaborate e precise soprattutto in fase di stop e calcio del pallone, pur rimanendo incollati alle vecchie meccaniche di gioco. E in ciò mi riferisco a calciatori che continuano a pattinare sul campo senza restituire la pesantezza degli scatti, ad un ritmo forsennato da calciobalilla che spesso porta a collisioni improbabili e ad una fisica del pallone non perfettamente calibrata.

I difetti storici della produzione stridono, invece, con quelle che dovrebbero essere le abilità utili a riconoscere e differenziare i vari giocatori in campo, dettate dai PlayStyles, nati da una collaborazione con Opta. Analizzando la bio di un giocatore avremo, difatti, la possibilità di visionare tra le schede gli stili di gioco, una raccolta di 6 macro caratteristiche (tiri, passaggi, difesa, controllo del pallone, fisicità e portiere) in cui verranno evidenziate particolari abilità passive o attive di cui è dotato il giocatore, come le acrobazie, i tiri di precisione e così via, per un totale di ben 34 skill. Anche se non si tratta di una vera e propria novità, considerando che queste abilità sono già state presentate in passato sotto altre forme, i PlayStyles aggiungono uno strato di strategia alla costruzione della propria squadra del cuore, in cui il giocatore più meticoloso e riflessivo vorrà portare dalla sua calciatori dotati di specifiche abilità, le più utili in base al proprio stile di gioco. A conti fatti, però, la strategia che spesso avrà la meglio sarà la solita che siamo abituati a riscontrare in multiplayer, fatta principalmente di giocatori veloci e talmente skillati da essere in grado di fare tutto, a prescindere da ogni abilità specifica.

E con l’introduzione di strategia e squadra del cuore, guadagniamo il paragrafo dedicato ad Ultimate Team e carriera, le modalità di punta di EA Sports FC 24. Per quanto riguarda l’UT, i team di sviluppo hanno mantenuto la stessa struttura di gioco, portando però due novità importanti in fatto di card. La prima è l’introduzione delle calciatrici nel database delle carte, senza alcuna distinzione negli spacchettamenti. In rete abbiamo già visto i primi appassionati “traditi” dalle anteprime di presentazione della figurina rimanerci un po’ di stucco all’esposizione di una giocatrice, ma ciò è frutto dell’unione dei due database, il tutto in un’ottica assolutamente libera da vincoli che premia la possibilità di usare qualunque giocatore del roster. A vantaggio dell’esperienza, non mancheranno di certo sfide di composizione team e missioni dedicate al mondo femminile, ed una volta che la community avrà imparato a conoscere anche queste carte, non mancherà il modo di creare il giusto feeling con le stesse. Passando all’altra novità, invece, fa capolino l’evoluzione delle carte, un semplice sistema di progressione che, grazie al soddisfacimento di alcuni “obiettivi”, permette di evolvere una figurina ottenendo un boost più o meno generoso. Anche sotto questo punto di vista mi aspetterei in futuro delle sfide dedicate, ed in generale si tratta di un sistema che può facilitare una sorta di “gestione al risparmio” della propria squadra, dotando il proprio deck di card preziose e riconoscibili partendo, magari, da elementi che in precedenza rendevano meno.

La squadra perfetta

Dal canto suo, la longeva modalità carriera ottiene un nuovo strato di gestione grazie all’introduzione dei preparatori, nuove figure dello staff in grado di allenare i giocatori in ottica di potenziamento futuro. La prima versione di questa novità è piuttosto primordiale, diversificando tra loro l’efficacia di questi personaggi in base al livello di preparazione sulle 4 macro aree del campo (porta, difesa, centrocampo, attacco) con la variabile dello stipendio che intende regolare la velocità con cui sarà possibile dotarsi dello staff migliore nel corso della carriera. Un’altra novità di cui è dotata questa modalità è la scelta dello stile di gioco, sostanzialmente la “tattica” con cui si muoveranno i giocatori. Queste tattiche, pescate dagli approcci più comuni (come ad esempio il tiki taka o il possesso palla) sono state studiate per regolare l’intensità e l’approccio dell’IA nelle fasi di attacco e difesa, ma anche in questo caso pad alla mano non sembrano influire tantissimo rispetto alle impostazioni viste in passato.

Passando alla cornice del titolo, le altre modalità (come Pro Club, Volta, i tornei personalizzabili e la partita esibizione) sono rimaste praticamente invariate così come la telecronaca, nuovamente affidata alla coppia Pardo-Adani, e le scene che presentano i match, con qualche variazione. EA Sports FC 24 non ha portato grosse novità nemmeno sul profilo dell’engine, dove è ancora una volta il Frostbite a muovere, letteralmente, ogni muscolo poligonale dei nostri calciatori, in una versione chiaramente ampliata e migliorata per venire incontro al lavoro fatto sul fronte HyperMotionV. Infine, da segnalare qualche modifica ai menu e l’utilizzo di una soundtrack come sempre variegata e di tendenza.

Ulteriori informazioni

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VALUTAZIONE
7,5
Commento finale
Secondo una delle filosofie calcistiche più famose, “squadra che vince non si cambia” nemmeno se non convince appieno e porta a casa un risultato di “corto muso” già da qualche anno. Chi sperava nella rivoluzione coadiuvata dal rebranding dovrà attendere almeno un altro anno, perché forte della posizione sul mercato del titolo e dell’assenza di un vero e proprio competitor, EA Sports FC 24 si presenta all’inizio di stagione all’incirca con la stessa maglietta con cui ha vinto lo Scudetto l’anno scorso, salvo per qualche modifica superficiale. Insomma: se vi ha convinti l’anno scorso, vi convincerà anche sotto un altro nome!
PRO
Interessanti le novità in Ultimate Team
Traboccante di contenuti
Ottimo lavoro di analisi con HyperMotionV, anche se ancora poco tangibile in campo
CONTRO
Il gameplay è rimasto essenzialmente invariato

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