Scrivo questo articolo dopo la cocente eliminazione nel playoff contro la Svezia che ci vedrà saltare un Mondiale dopo circa 60 anni. E quale miglior videogame per capovolgere le sorti della nostra Nazionale? Football Manager è anche questo, uno strumento per realizzare la propria fantasquadra, un modo per impartire lezioni di calcio virtuale e studiare tattiche migliori del proprio CT. Se anche voi pensavate di mettere in campo una formazione migliore per Italia-Svezia, allora Football Manager 2018 fa proprio al caso vostro!

Football Manager 2018 – Recensione

Tutte le novità

Football Manager, in origine, era una fusione di tattiche e calciomercato in un database di giocatori pressochè sconfinato. Queste due componenti sono rimaste comunque il fulcro del gestionale, sebbene attorno siano maturate una serie di dinamiche dentro e fuori dal campo mutuate dal calcio moderno. E il calciomercato, comunque, evoluto all’ennesima potenza nel corso degli anni, resta ciò su cui si perde indubbiamente più tempo durante l’arco della stagione. Per l’edizione 2018, allora, Sports Interactive ha deciso di potenziare le dinamiche del mercato nella fase di scouting, introducendo un sistema idealmente simile a quello proposto in Fifa. Più precisamente, avremo facoltà di destinare allo scouting un certo budget da impiegare in viaggi in tutto il mondo alla ricerca delle giovani promesse tra i sette continenti, ricevendo il consueto report di fine osservazione. Anche la scheda del possibile acquisto è stata rivista, con l’aggiunta di una valutazione globale e di altri parametri inediti tra cui l’adattabilità al campionato, un fattore da tenere in forte considerazione prima di procedere con un’offerta formale.

Leggere un report di un possibile nuovo innesto non è mai stato così importante come in Football Manager 2018, perché oltre dei vecchi e dei nuovi parametri, in questa edizione dovremo preoccuparci anche dell’aspetto caratteriale di ciascun componente della rosa. La storia insegna – vedi Balotelli e Bonucci, per dirne un paio – che acquistare un giocatore potrebbe smuovere gli equilibri dello spogliatoio in positivo o in negativo, portando ripercussioni anche sull’andamento della squadra in campionato. Il morale della squadra e una panoramica completa dello spogliatoio, dunque, sono stati associati a una rappresentazione grafica piramidale che schematizza, in breve, le figure di riferimento all’interno della squadra e i calciatori più introversi. Attraverso questa funzione avremo la possibilità di gestire gli eventuali conflitti in squadra per evitare situazioni spiacevoli come il caso Cavani-Neymar-Dani Alves.

Sebbene fosse lecito aspettarsi una correzione per quanto riguarda la mole di infortuni che occorrono in stagione, Sports Interactive anziché abbassare la probabilità degli infortuni ha pensato bene di introdurre una nuova funzionalità all’interno del sempre crescente ventaglio delle caratteristiche di gioco. In FM 2018 diamo quindi il benvenuto al centro medico del club, una schermata in cui è possibile monitorare non soltanto lo stato infortuni dell’intera rosa, ma anche la probabilità che i nostri pupilli rimangano fermi ai box nel breve periodo. Quest’ultimo caso, che poi rappresenta la vera novità del “comparto sanitario” di Football Manager, è stata associata al sovraccarico dovuto ad allenamenti e partite, con tanto di consigli dallo staff medico da accettare caldamente. Le meccaniche di prevenzione sono quindi ridotte all’osso e soprattutto puntuali: i giocatori più utilizzati o poco inclini alla fatica verranno esposti ad uno stop fisico senza adeguato riposo, e i preparatori saranno quanto mai infallibili nel mettervi in guardia a tal proposito.

Concentrati anche fuori dal campo

Sulla falsariga di quanto esposto prima circa l’aspetto caratteriale di un calciatore da acquistare, in Football Manager 2018 sarà ancor più importante che nelle passate edizioni tenere sotto controllo l’intero clima dello spogliatoio. La gestione di ciò che avviene fuori dai riflettori è stata potenziata con l’introduzione di tre fattori indicativi: fiducia all’allenatore, atmosfera dello spogliatoio e coesione di squadra. Il primo aspetto è quello più semplice da capire, nonché, forse, quello più difficile da raggiungere: per ottenere la fiducia della propria squadra sarà necessario portare a casa il risultato. Ciò significa, quindi, che rispettando le aspettative di inizio stagione lo spogliatoio vedrà di buon occhio il proprio tecnico, supportandolo in tutto e per tutto. Tenere in pugno una squadra di 23-25 elementi non è semplice, ovviamente, e diventa ancor più difficile farlo nei momenti post-partita, magari a seguito di una sconfitta: è questo il valore associato all’atmosfera dello spogliatoio, che andrà ad influenzare per almeno 3-4 giorni il morale dei giocatori colpiti dal discorso dell’allenatore. Infine, la coesione di squadra è un’arma a doppio taglio, perché viene incrementata consolidando il rapporto tra i giocatori e, dunque, limitando i trasferimenti. Si tratta di un fattore da tenere molto in considerazione quando si deciderà se cambiare mezza squadra di sana pianta o sostituire prima del dovuto un elemento della vecchia guardia.

A questi fattori vanno poi ad aggiungersi tutti gli altri già conosciuti, che in qualche modo regolano aspetti contrattuali e di trasparenza. Promettere un ruolo nel club più prestigioso di quello effettivamente svolto in stagione porterà il calciatore a chiedere un trasferimento, perché scontento; viceversa, con buone prestazioni quasi tutti tenteranno di strappare un contratto più vantaggioso. Per finire, tra le novità più piccole e poco funzionali –  come la Brexit introdotta lo scorso anno – in questa edizione di Football Manager alcuni giocatori, rigorosamente nextgen, faranno coming out, dichiarando la propria omosessualità.

Con Football Manager 2018, Sports Interactive ha confermato tutto il pacchetto modalità, portando avanti sia il Fantasy Draft introdotto lo scorso anno, che le versioni Touch, per neofiti, e Mobile, per dispositivi mobili. Oltre ad una migliore ottimizzazione dei caricamenti, però, non c’è altro di nuovo in termini tecnici. Ciò significa che permangono tutti i difetti storici di Football Manager, a cominciare da un motore grafico abbozzato e che in pochi utilizzeranno – tra l’altro, quest’anno è stato sostituito con il Matchday e il supporto alle Directx11. Le varie schermate, per quanto pulite, risultano ancora fin troppo dense di contenuti e link, talvolta così dispersive da rendere pesante la navigazione. Nato e cresciuto come gestionale e così denso di statistiche com’è Football Manager 2018, l’unica assenza giustificata è quella del comparto audio, anche se aggiungere una soundtrack moderna potrebbe non essere una cattiva idea.

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VALUTAZIONE
8,5
Commento finale
Football Manager è uno di quei titoli che non cambia mai, nella buona e nella cattiva sorte. Il gestionale di Sports Interactive è ormai super collaudato, e ormai l’edizione annuale del titolo non fa altro che andare a limare qualche aspetto o pulire un po’ le interfacce più confuse. Le meccaniche di gioco restano quasi totalmente invariate, se non per determinate incidenze riviste e/o approfondite, come la gestione degli infortuni e dello spogliatoio. Insomma: se vi è piaciuta l’edizione 2017, significa che vi sono piaciute anche quelle passate…e che vi piacerà anche questa.
PRO
Solita struttura di gameplay collaudata
E' difficile introdurre novità sostanziali, ma ogni anno c'è qualcosa di interessante
Infinito come sempre
CONTRO
Interfacce ancora troppo dispersive