Dopo continui riassetti, la serie Hitman sembra finalmente aver trovato i connotati per ripartire più forte di prima. Il discreto successo di Hitman: Absolution aveva già dato alla saga ottimi motivi per pensare in grande, e il reboot rilasciato completamente nel 2017 ha definitivamente spalancato le porte ad una nuova prospettiva da sicari “on demand” ritagliata su misura dell’Agente 47. Dopo oltre un anno e il passaggio di consegna in termini di publishing da Square a Warner Bros, l’assassino più elegante della storia videoludica torna a far parlare di sé grazie a una nuova iterazione che ricomincia esattamente dalle solide basi individuate da IO Interactive con la prima stagione.
Hitman 2 – Recensione
1000 ways to die…
Anche in virtù dei problemi di publishing menzionati precedentemente, Hitman 2 si presenta al pubblico con lo stesso abito della stagione 1, tanto nelle potenzialità dei contenuti quanto nella struttura. Chi conosce già la saga avrà, insomma, una curva d’apprendimento pari a zero, al netto di novità che non impattano il gameplay nell’ordinaria amministrazione, ma che va ulteriormente ad espandere le possibilità lasciate al videogiocatore. Una chiave del successo del reboot, infatti, sta nella possibilità di sbizzarrirsi tra le decine di sfide per completare gli assassinii su commissione che contraddistinguono ogni livello – rigorosamente collocati in una particolare location – e che in Hitman 2 è stata puntualmente riproposta.
In base a quanto vi sentirete ispirati e al grado di esplorazione con cui vi appropinquerete al target, avrete modo di intercettare dialoghi cogliendo opportunità di storia, imbattervi in nuove strade da esplorare per raggiungere un determinato punto sulla mappa, o indossare abiti particolarmente convenienti al fine di confondervi tra civili, addetti alla sicurezza, commessi e quant’altro possa agevolarvi nella missione. Il cuore di Hitman 2 resta infatti l’accurata atmosfera stealth che si respira nel level design, quasi imposta dagli sviluppatori per non sprecare tutto ciò che ha da offrire il titolo. Benchè l’Agente 47 possa sfruttare particolari armi – anche rinvenute in giro dopo aver messo ko bodyguard vari – non mi stancherò mai di specificare che se non fa per voi il dover attendere pazientemente l’occasione giusta per sgattaiolare via o confondervi tra la folla per non attirare l’attenzione, questo non è il titolo adatto ad intrattenervi.
Ciò che rende speciale l’avventura di IO Interactive è infatti l’assoluta libertà con cui è possibile agire per arrivare a mettere silenziosamente ko l’obiettivo, magari nel modo più geniale e artistico che vi viene in mente. Non mancano possibilità intramontabili come la corda di violino, l’avvelenamento o una spinta giù dal balcone causata con nonchalance, ma le strade per porre fine alla vita della gente, anche quella fuori target, sono davvero tantissime. Nessuno vi vieterà di sfruttare la forza bruta, un headshot, una martellata e quant’altro, ma la strada consigliata resta quella più creativa, che spesso coincide con il percorso più lungo ed impegnativo. Avvicinarsi inosservati all’obiettivo dopo aver tramortito un povero cameriere – accuratamente rinchiuso in un armadio dopo averlo lasciato in mutande – ha sempre il suo filosofico perché, insomma. Peccato solo dover constatare, ancora una volta, come IO Interactive non sia stata in grado di approfondire ogni missione con una sceneggiatura a dovere che potesse coinvolgere come invece riesce con il gameplay. In questo aspetto i primi capitoli storici della saga restano inarrivabili.
…and more
Passando invece a ciò che è cambiato, in Hitman 2 avrete la possibilità di sfruttare semplici elementi ambientali per passare inosservati, come l’erba alta in un campo, e aumentare la facoltà di agire senza lasciare traccia disattivando le telecamere di sicurezza. Queste novità non rappresentano nulla di assolutamente originale per il panorama videoludico, ma se una parte aumentano la necessità di avere consapevolezza di ciò che vi sta intorno, dall’altra, grazie alle telecamere monitorate dalla security, dovrete preoccuparvi anche di qualche occhio indiscreto in più, in questo caso elettronico, durante azioni di routine eseguite dall’Agente 47.
Un’altra importante chiave di svolta per la saga introdotta con la prima stagione è il fattore rigiocabilità, che in Hitman 2 si ripresenta ancora più forte grazie ai punti assassino accumulati portando a termine missioni e sfide extra. All’aumentare del vostro ingegno, coadiuvato da una buona esplorazione, otterrete più punti, e quindi più oggetti extra per rigiocare i capitoli sfruttando altre nuove possibilità in precedenza bloccate. Ciò avverrà per 6 livelli, ovvero quelli da cui è composta la storyline e che porterà il videogiocatore di lunga carriera ad arrivare ai titoli di coda nell’arco di circa 5 ore con analisi della mappa abbondantemente superficiale. La longevità, come avete capito, è piuttosto relativa in Hitman 2 e si rifà principalmente alla vostra voglia di essere perfetti e creativi: mettere su un elaborato piano per sbarazzarsi dell’obiettivo porterà via anche 2 ore, con grosse soddisfazioni a corredo, per aumentare ulteriormente con la rigiocabilità della missione, coadiuvata da un ottimo level design che premia l’esplorazione e invita a scoprire nuove possibilità. Se volete poi rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, ma difficile, vi viene in aiuto l’opzione per disabilitare tutti gli aiuti in-game, nonché la difficoltà massima che spingerà gli NPC a prestare particolare attenzione a quel pelato così serio… A tal proposito, però, non aspettatevi passi da gigante in termini di IA, uno dei punti deboli storici della produzione: scivolare alle spalle dei nemici è ancora piuttosto semplice, come attaccarli dal fianco o sgusciare dalla morsa di un personaggio allertato dalla nostra presenza. Il punto di forza del pacchetto tecnico resta quindi il design delle mappe, portando in secondo piano l’aspetto meramente grafico, che in Hitman 2 è rimasto molto simile alla prima stagione – e quindi non entusiasmante nemmeno per soundtrack e doppiaggio.
I “mille modi per morire” si riconducono anche alla buona offerta proposta fuori dai vincoli della storyline, in cui trovano spazio le meccaniche multiplayer già consolidate. Le sfide online, presentate a cadenza prefissate, consentono di ottenere nuovi target tra contratti personalizzati – studiati da altri giocatori – bersagli elusivi “single shot” e l’inedita modalità fantasma per testare le vostre abilità da assassini in un contesto concorrenziale. Altra novità della componente online è la presenza dello Sniper Assassin, mutuata dal gioco mobile e tramite cui completare contratti con il singolo ausilio di un fucile da cecchino allestito su un tetto.
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Meccaniche di gioco molto appaganti
Ha raggiunto ormai piena maturità dei contenuti
Graficamente si può fare di meglio