Sebbene negli ultimi anni stia prendendo piede la realizzazione di film e serie tv ispirati da opere nate nel mondo videoludico, il mercato contrario ha radici ben meno recenti. L’esplosione di queste trasposizioni è infatti da collocare nei primi anni Duemila, un periodo che i nostalgici ricordano con tanto affetto, soprattutto perché, rispetto ad oggi, quelle opere non brillavano né per contenuti né per qualità. Insomma, “tie-in” era spesso sinonimo di pochezza, di un titolo lanciato magari prima di un film e creato esclusivamente per fare del fanservice selvaggio e promozionale. Da qualche anno le cose sono drasticamente cambiate, tanto da ritrovarsi tra le mani videogame talvolta più curati e profondi del film da cui sono ispirati (o che, al contrario, ne hanno ispirato le riprese).
Hogwarts Legacy – Recensione
Benvenuti ad Hogwarts
Non stupitevi quindi se Hogwarts Legacy prenderà presto il posto che fino all’altro giorno spettava a “Harry Potter e la pietra filosolofale” pubblicato nel 2001. L’opera di Avalanche Software ha infatti spalle larghissime sia in termini narrativi che di contenuti, forte di una stretta collaborazione con Portkey Games e della pubblicazione con Warner Bros, che ha portato alla realizzazione del titolo che tutti i fan della saga di J. K. Rowling aspettavano. Parlare, però, di un titolo dedicato esclusivamente agli appassionati della famosa scuola di magia non sarebbe giusto, perché Hogwarts Legacy è stato realizzato, sia in termini di sceneggiatura che di gameplay, tenendo conto anche di chi non è mai stato vicino alla saga letteraria o cinematografica, e che di cui non ne conosce il contesto.
Partendo da ciò, Hogwarts Legacy prende le distanze dai film, raccontando una storia tutta originale ambientata tra il 1890 ed il 1900, in cui avremo a che fare con pochi personaggi ripresi dai libri e con qualche antenato degli stessi, lasciando il posto a comprimari inediti, dando vita ad un copione che sa di spin-off del più celebre mago. A questo punto non stupisce la scelta dei designer di lanciare la storia con un protagonista tutto nuovo, cui storia risulterà essere direttamente legata al principale filone narrativo di Hogwarts Legacy, intrecciata con la quotidianità da mago studente. Ciò che ci presentano gli sceneggiatori è un copione originale per l’universo Wizarding World, ma nel complesso non nuovo in ambito fantasy, in cui nel corso delle ore di gioco verranno portati alla luce sempre più dettagli riguardo il passato del protagonista e come è legato al contesto buio che avvolge il presente. Il risultato finale del copione imbastito dagli sceneggiatori è piuttosto soddisfacente e di buon livello, specie tenendo conto nel complesso della qualità narrativa dei film. Non dovete però aspettatevi una trama da colossal: i contenuti rimangono piuttosto semplici e poco innovativi, con qualche colpo di scena telefonato, seppur complessivamente dotati di una buona profondità comunicativa in cui avremo modo di scoprire varie sfaccettature della lore di Wizarding World, con un focus importante riguardo la vita nella scuola di magia.
A lezione di magia
La struttura di gioco che sorregge Hogwarts Legacy ha principalmente un’anima action RPG, in cui Avalanche ha cercato di metterci del suo in termini videoludici e Portkey Games in ottica di level design. Non aspettatevi un refresh delle dinamiche degli open world, ma nemmeno la presenza di tutti i difetti tipici del genere. Abbiamo infatti la fortuna di non dover andare alla ricerca di aree da liberare o di dover esplorare la mappa per spuntare tutti i punti di interesse, anche se ovviamente l’esplorazione avrà una certa importanza nell’economia del titolo, complice l’ottimo lavoro di realizzazione degli ambienti, tutti molto fedeli a libri e film. Dopo aver scelto il sesso e l’identità di genere del personaggio (un’azione forse legata alle varie polemiche riguardo le dichiarazioni sul tema espresse da J. K. Rowling) ed aver superato il prologo dell’avventura raggiungendo Hogwarts, il gioco entrerà nel vivo grazie ad un semplice sistema di missioni basato sui più classici canoni del genere action RPG, con quest principali e secondarie e raccolta dei vari collezionabili. Il livello qualitativo delle varie missioni è ben immaginabile, con quelle dedicate alla storyline più curate rispetto alle secondarie, e queste ultime divise tra task dei compagni (ben realizzate e utili anche in termini narrative) e meri compiti di raccolta. Fortunatamente, anche le attività più banali come ricercare un oggetto o parlare con un personaggio riescono a catturare l’attenzione sia grazie all’ottima realizzazione della scuola, ricca di dettagli e location riprese dai film, sia per il buon numero di puzzle ambientali da risolvere con l’utilizzo della magia, offrendo più di un momento di svago tra una missione principale e l’altra. Tra gli spunti più interessanti da citare riguardo il coinvolgimento del protagonista nelle vicende della scuola, bisogna citare anche alcuni eventi occasionali che renderanno il contesto attorno a noi più vivo e dinamico, un po’ come avviene in open world più blasonati, con tanto di eventi scriptati che avremo modo di triggerare durante l’avventura.
Nonostante la profondità di alcuni contenuti e l’attenzione verso molti aspetti dei moderni action RPG, Hogwarts Legacy si configura come un titolo adatto ad ogni fascia di età, con una curva di apprendimento piuttosto leggera ed un sistema di crescita non proibitivo e molto semplice nel concept, tramite cui avremo la possibilità di aumentare le caratteristiche base del personaggio ed ottenere punti talento per ampliare le carte a disposizione del nostro alter ego. Ciò che farà davvero la differenza sul campo sarà invece la nostra preparazione generale in qualità di mago, che in Hogwarts Legacy viene tradotta nella necessità di vivere la propria vita di studente – com’è giusto che sia. L’apprendimento di nuovi incantesimi, poteri (es. il volo) o altro, consentiranno al nostro personaggio non solo di diventare più potente e versatile sul campo di battaglia, ma anche di espandere le opportunità di esplorazione, rendendo accessibili aree altrimenti bloccate.
Una volta che il parco incantesimi sarà sufficientemente grande, anche il sistema di combattimento risulterà più profondo rispetto alle battute iniziali, consentendo nuove combo e aumentando il coinvolgimento generale con l’avventura. In tutto ciò noterete ben presto l’assenza di qualsivoglia sistema di crafting, probabilmente dovuta alla volontà del team di sviluppo di rendere gli elementi del gioco il più immediati possibile. Tuttavia, dato l’alto numero di oggetti collezionabili e le varie ricompense ottenibili dalle attività (con relativi bonus/malus di equipaggiamento), gli amanti della personalizzazione avranno comunque modo di sbizzarrirsi da questo punto di vista, senza considerare l’introduzione della Stanza delle Necessità, che funge da camera privata completamente personalizzabile dall’utente.
Comparto tecnico
L’importanza di un titolo così chiacchierato e con alle sue spalle un contesto così maestoso, non ha concesso agli sviluppatori di trascurare dettagli nemmeno dal punto di vista tecnico, sia grafico che sonoro. Una buona esperienza di gioco passa anche da una trasposizione grafica ricca e profonda, che in Hogwarts Legacy lascia piuttosto soddisfatti nel complesso. Dagli ottimi modelli poligonali che caratterizzano i personaggi alle animazioni, passando per la cura dei nemici e i rispettivi pattern d’attacco, fino alla realizzazione delle location, tutto si mantiene su un buon livello realizzativo, che contribuiscono a tenere alto l’interesse per il titolo anche solo per finalità esplorative. Se Hogwarts per ovvie ragioni risulta essere l’ambito più approfondito e fedele all’immaginario collettivo che si ha della scuola, non sono di meno nemmeno le altre location, compresi gli ambienti aperti che pescano a piene mani tanto dai film quanto dal contesto fantasy in sé. Allo stesso modo è apprezzabile il livello qualitativo raggiunto con il comparto audio, in cui sia le tracce musicali (mix di brani originali e non) che il doppiaggio in lingua italiana non deludono le aspettative. In termini puramente tecnici, invece, in un momento in cui molte produzioni faticano a sfruttare appieno l’hardware delle console di nuova generazione, vale la pena sottolineare la stabilità di Hogwarts Legacy su Playstation 5, console in cui è stato giocato il titolo Avalanche, in cui non è mai stato percepito un cedimento nemmeno nelle fasi più agitate.
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Action RPG tecnicamente convincente
Tante chicche per i fan, ma godibilissimo anche senza conoscere la saga