Pur portando avanti serie longeve, di successo e solide (per citarne alcune: Assassin’s Creed, Far Cry, Watch Dogs, Rayman) Ubisoft ci ha ben abituati a produzioni originali e fuori da temi classici, comunque in grado di regalare tante ore di divertimento, coinvolgimento e passione ai videogiocatori. Penso a Child of Light o Valiant Hearts per dirne due, ma il catalogo del produttore francese è decisamente vasto e variegato. Da dicembre, con le nuove console Sony e Microsoft che “muovono i primi passi” in questa fresca current-gen, quel catalogo si arricchisce di un altro, potenzialmente imperdibile, prodotto super interessante realizzato negli uffici di Quebec: Immortals Fenyx Rising, un’avventura fantastica da vivere fianco a fianco agli dèi greci ed i loro capricci.

Immortals Fenyx Rising

La leggenda di Fenyx

Che Immortals Fenyx Rising si ispiri a Zelda Breath of the Wild è innegabile, tanto per level design quanto per alcuni aspetti di gameplay, ma fatta questa premessa possiamo anche finirla qui con i paragoni. L’opera di Ubisoft ha una sua chiara e precisa identità, divertente, scanzonata, brillante e profonda, con caratteristiche uniche che ne fanno un titolo quantomeno da provare se il genere dell’action adventure rientra tra le proprie corde. La storia viene raccontata praticamente in tempo reale da Prometeo, che passerà buona parte del tempo a battibeccare con Zeus per alcune banalità. L’incredibile duo, tanto diverso nelle caratteristiche quanto funzionale nel complesso, narrerà a suo modo le vicende di Fenyx, una semidivinità alata che libererà le divinità dal male. Nel caso specifico, Fenyx – che potremo personalizzare con piccole modifiche, tra cui anche il genere – dovrà bonificare le sette aree dell’Isola d’Oro dalla maledizione di Tifone, il Titano ribelle che dopo anni di prigionia è riuscito a liberarsi e a far calare la propria sciagura sugli dèi, minacciando il futuro dell’Olimpo.

Attraverso l’espediente della storia elargita come in un racconto epico, Immortals Fenyx Rising mostra al videogiocatore una modalità nuova di storytelling, che alterna momenti ironici a passaggi più seri e riflessivi, sfruttando tantissimi riferimenti alla mitologia greca – anche grazie alla comparsa di comprimari come Efesto, Atena ed Ares, con cui Fenyx avrà a che fare. Per enfatizzare ulteriormente la sensazione di star vivendo e condizionando un racconto in tempo reale, Prometeo e Zeus si prenderanno la libertà di modificare anche le condizioni di una battaglia – sfruttando ovviamente l’espediente tecnico dello scripting – variando il comportamento di alcuni nemici o gli elementi presenti nella location. Questa dinamicità si rivela un semplice ma efficace modo per allontanare la ripetitività e regalare spessore al racconto, che così invita l’utente a prestare sempre attenzione a ciò che dicono i narratori/disturbatori. Nel complesso, questo modo di sfondare la parete che separa videogioco e videogiocatore risulta inedito per un action adventure in un contesto open world che, al contrario, ha sempre puntato a lasciare l’utente libero di girovagare indisturbato aderendo alle classiche regole del PvE.

Le sfide della semidivinità

Ma non è soltanto questa la differenza tra il modus operandi che adotteremo nell’affrontare l’avventura che narra le gesta di Fenyx e le vicende di altri protagonisti del catalogo Ubisoft. Anche il level design e la mappa contribuiscono a dettare un nuovo modo di approcciare, decisamente meno vasto e denso di contenuti rispetto ad uno degli ultimi titoli Ubisoft (vedi Assasin’s Creed Valhalla o Watch Dogs Legion). Come anticipato, l’Isola d’Oro è divisa in 7 aree, ciascuna con un proprio dio che la governa, e di conseguenza con una specifica caratterizzazione in linea con la divinità stessa. Sposando la via della suddivisione in zone dell’intera mappa, questa linea di design permette a Immortals di godere di un’ambientazione molto diversificata e colorata, che si sviluppa anche in altezza pur senza eccedere nella superficie calpestabile, limitando quindi il rischio di dimenticarsi della storyline o dello scopo delle missioni. Diciamo, quindi, che il rapporto tra le dimensioni della mappa e le cose da fare è piuttosto interessante, perché le attività di secondo piano non mancano, e spesso e volentieri decideremo di allontanarci volontariamente dal filone narrativo principale per dedicarci all’esplorazione o a qualche enigma non primario senza sentire il peso del dovere.

In un adventure così scanzonato e variegato, non potevano infatti mancare i puzzle ambientali, proposti con continuità e varietà soprattutto nei grandi dungeon sparsi nella mappa. Gli enigmi non sono mai eccessivamente semplici o complicati, e tutti sono stati scritti con grande cura e rispetto per il contesto, risultando mai banali anche ai videogiocatori con alle spalle qualche anno d’esperienza. La buona alternanza di enigmi e combattimenti contribuisce a scacciare il pericolo di ripetitività, mantenendo alto il coinvolgimento anche nelle fasi esplorative.

La leggerezza che contraddistingue la narrazione, tra gli eventi che la compongono e i toni usati per raccontarla, la si evince anche in termini di combat system, anche grazie ad una progressione costante delle abilità del personaggio, molto classica ed efficace. Per quanto riguarda il moveset, Fenyx può contare su un set perfettamente in standard: attacco leggero, pesante, blocco e schivata, il tutto ben amalgamato con un sistema di concatenazioni che, sbloccando le varie abilità, diventa sempre più ricco ed appagante. In particolare, l’equipaggiamento disponibile per la semidivinità è di tutto rispetto, e si alterna con piacere la spada al martello, in base a ciò che, in quel momento, risulta più funzionale al contesto. Come da scuola Ubisoft, anche Immortals Fenyx Rising conta su di un sistema di crescita del personaggio e raccolta di elementi piuttosto vasto, ma non ai livelli di altre produzioni. Il concetto segue lo stesso filone della mappa: c’è tanto da recuperare andando a zonzo sull’Isola d’Oro, tra materiali per il crafting e potenziamenti di stamina e salute, ma non saremo mai forzati a farlo. Piuttosto, l’unico requisito in termini di farming è il potenziamento della resistenza, perché faciliterà l’esplorazione.

L’Isola d’Oro

Così come l’ambientazione propone set differenti in base all’area visitata, anche il roster di nemici varia e si contestualizza; in più, avremo modo di sconfiggere boss ripresi dalla mitologia, ben realizzati e caratterizzati. Le boss fight richiederanno un maggior livello di attenzione per ciò che concerne la sfida, ma niente di trascendentale: la difficoltà, nel complesso, risulta ben bilanciata, per un gioco godibile anche da questo punto di vista.

In termini tecnici, Immortals Fenyx Rising è un titolo estremamente piacevole ed interessante da scoprire, anche se non concepito per sfruttare la potenza e le chicche della nextgen. In particolare, su console Sony è possibile optare per la configurazione che promuove il framerate a 60 FPS o la soluzione votata alla grafica, anche se a conti fatti la qualità generale non aumenterà molto. Anche il DualSense non viene sfruttato come in altre produzioni, ed è presente solo per azioni piuttosto classiche. A parte ciò, il comparto grafico promuove la vena artistica, dunque viene lasciato ampio spazio all’utilizzo di tonalità accese e di modelli poligonali volutamene goffi e dall’aspetto cartoon, senza però tralasciare la qualità e il colpo d’occhio generale, complice anche il vasto orizzonte. Il comparto animazioni è ricco e puntuale, come lo sono gli effetti particellari che dominano in battaglia e che brillano in determinate scene di intermezzo, colorando l’esperienza di Fenyx di molte sfumature. È chiaro che per un titolo come Immortals, questo genere di rappresentazione grafica debba anzitutto piacere (o quantomeno non dispiacere) ma è indubbiamente la più adatta per confezionare un titolo così leggero.

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VALUTAZIONE
8,5
Commento finale
Immortals Fenyx Rising è l’ennesima dimostrazione di come Ubisoft riesca a partorire produzioni sempre varie, interessanti e ben riuscite. Nel parco giochi del produttore mancava un’esperienza in grado di riunire tante anime diverse mettendole assieme in un contesto leggero e scanzonato come Immortals, sfruttando citazioni e riferimenti piacevoli pescate a piene mani dalla sempre affascinante mitologia greca. Proponendo il tutto in chiave meno realistica del solito, e con un modo unico ed originale di raccontare le vicende, ecco che l’epopea di Fenyx assume il carattere di un titolo imperdibile, da giocare e vivere con il massimo del relax perdendosi tra i segreti e gli enigmi che è in grado di regalare soltanto l’Isola d’Oro.
PRO
Colorato, divertente, leggero
Ottima storyline, nonchè ben raccontato
Quantità di contenuti ben misurata
CONTRO
Componente ruolistica poco profonda