Pillars of Eternity per Obsidian Entertainment è stato molto più di un consueto nuovo progetto: è stato prima un azzardo e poi un’ancora di salvezza. Nel 2012 venne all’improvviso cancellato un grosso progetto a cui il team stava lavorando generando una caduta potenzialmente rovinosa: tagli, licenziamenti, una perdita di immagine non indifferente e il rischio di rimanere senza fondi. Pur ripresentando il lavoro cambiandone degli elementi non c’era sbocco.
C’era bisogno di agire e proporre qualcosa di diverso per restare a galla. Il 14 settembre di quello stesso anno viene dato il via alla campagna Kickstarter di Project Eternity, un gioco di ruolo classico nello spirito dei giochi realizzati con l’Infinity Engine di BioWare nell’ormai lontano 1998. Nel 2015, finalmente, i giocatori PC hanno potuto apprezzare Pillars of Eternity, un ottimo titolo che a distanza di due anni andremo a recensire nella sua versione console.
Pillars of Eternity: Complete Edition – Recensione
Formalmente denominata Pillars of Eternity: Complete Edition perché comprensiva anche delle espansioni uscite su PC, può inoltre contare su una rinnovata interfaccia adattata da Paradox per controller e schermi TV.
Trascinati in un mondo misterioso
Se avete già avuto modo di seguirci sapete che apprezziamo molto i giochi di ruolo “verbosi” dove storie fantasy, intrighi politici e catastrofi mistiche vengono letteralmente raccontate da una quantità lunghissima di righe di testo il più delle volte opzionali ma affascinanti da scoprire. Torment: Tides of Numenera di inXile Entertainment o lo stesso Tyranny sempre sviluppato da Obsidian sono solo due esempi di questa filosofia che abbracciamo sempre molto volentieri.
Il Mondo di Pillars of Eternity è un mondo nuovo, con una sua mitologia che eviteremo anche solo di accennare per permettervi di scoprire i suoi misteri qualora decidiate di acquistare il gioco. Ciò che possiamo dirvi è che nel momento stesso in cui creerete un personaggio state dando esistenza a un individuo con stretti legami con quelle che sono le terre, le razze e le fazioni presenti in gioco e che avrete modo di approfondire una volta iniziata l’avventura.
Avere un personaggio con dei tratti già così forti e radicati in quella che è la lunghissima storia del mondo di Eora, dove si svolgono gli eventi, significa fin da subito sentirsi parte di qualcosa, ma al tempo stesso grazie all’ampia possibilità di creare un background dalle varie sfaccettature significa sentirsi liberi di creare il proprio percorso.
Fin dalle prime battute di gioco, che altro non sono che un tutorial per non farvi gettare subito in azione come carne da macello, si evince che la scelta delle nostre risposte ai dialoghi ha un peso nel definirci e nel farci percepire in un certo modo agli occhi degli altri personaggi. Linee di dialogo si aprono quindi non solo in base ai valori numerici assegnati alle statistiche ma anche in base alla reputazione costruita attraverso scelte o non scelte.
Una reputazione Indole rappresenta il modo in cui viene percepita dagli altri la nostra personalità. Una indole non è da vedersi in termini assoluti di positivo e negativo perché avere una cattiva reputazione per alcuni soggetti criminali potrebbe essere un aspetto positivo. Una reputazione verso una fazione può essere buona, cattiva o situarsi nel mezzo ma a differenza di Tyranny dove i giochi politici sono più marcati, avere una certa reputazione non ha impatto diretto sulle abilità ma serve per lo più per poter accedere o meno a determinate quest.
Le quest hanno un’importanza capitale non solo perché essenziali in questo tipo di giochi ma anche perché rappresentano il modo migliore per guadagnare punti esperienza. Rispetto a tanti altri giochi di ruolo dove veniamo ricompensati per l’uccisione dei nemici, in Pillars of Eternity ciò non avviene e la nostra più grande fonte di XP restano le missioni principali e le secondarie. È possibile ottenere punti esperienza anche esplorando i dungeon, disinnescando trappole e scassinando porte e con tante altre azioni.
Combattere o non combattere
Combattere non farà guadagnare punti esperienza ma è davvero soddisfacente e profondo il sistema di combattimento, oltre ad essere molto punitivo già a difficoltà normale se per errore dimentichiamo di salire di livello o equipaggiare i pezzi migliori. Pillars of Eternity adotta l’azione in tempo reale con pausa tattica nella quale bloccare il gioco e assegnare compiti ai personaggi.
Uscendo dalla pausa tattica i personaggi inizieranno a preparare gli attacchi a seconda del tempo richiesto dall’azione desiderata. Ogni classe ha la sua particolarità e all’inizio può risultare un po’ asfissiante riuscire a gestire subito al meglio un party di sei persone molto vario, ma appena ci avrete fatto la mano sarà più facile combinare la giusta strategia per liberarsi dei nemici.
In Pillars of Eternity non basterà semplicemente cliccare alla rinfusa e infliggere un danno. Quest’ultimo viene calcolato in base al tipo di danno, alla precisione a nostra disposizione e alla soglia di danno del nemico e la sua specifica difesa. Nel gioco infatti non esiste una sola difesa ma ben quattro.
La deflessione è specifica per gli attacchi in mischia e a distanza che non siano a area d’effetto, mentre i Riflessi contrastano gli attacchi fisici ad AoE, la Tempra è la difesa contro gli stati inflitti al sistema di un personaggio come l’avvelenamento e infine la Volontà che mitiga gli attacchi mentali. Qualsiasi tipo di difesa può poi essere influenzata da altri fattori per un ulteriore livello di complessità e profondità.
Se c’è una pecca è però quella del pathfinding. Può capitare che in ambienti stretti o con oggetti posizionati lungo il cammino, i membri del party finiscano per incastrarsi da qualche parte o sovrapporsi l’uno all’altro. A volte se non si agisce subito per muovere l’intero party o i singoli membri incapaci di attaccare si rischia di essere in balia dei nemici.
Prendersi il proprio tempo utilizzando spesso – se non sempre – la pausa tattica resta il consiglio migliore, l’altro è cercate di evitare che il nemico vi pressi in modo da farvi imbottigliare in corridoi stretti o bloccarvi sull’uscio di una porta quando ingaggiate.
Non sempre liberarsi è semplice, quindi valutate bene anche come è costruito il dungeon in cui vi trovate. Per avere una visione tattica migliore è possibile entrare in modalità esplorazione premendo semplicemente L3, sarete più accorti o potete sempre inviare in avanscoperta il vostro migliore esploratore.
Controller sì o controller no?
Quando giochi che danno il meglio con mouse e tastiera vengono riadattati su console c’è sempre il timore che possano snaturarsi o che l’interfaccia non venga progettata in modo del tutto usabile. Ne abbiamo parlato anche nel caso di Halo Wars 2. Come potete osservare dall’immagine qui in basso lo schema comandi per Pillars of Eternity deve adattarsi a un numero minore di tasti rispetto a tastiera.
Si adatta comunque in modo molto riuscito assegnando ai grilletti due menu radiali divisi concettualmente: da una parte azioni generali e dall’altra ciò che riguarda i combattimenti. C’è da prenderci ovviamente la mano e si riduce la precisione navigando con gli stick rispetto al mouse ma è un compromesso a cui siamo ben disposti a prestarci se significa permettere a molte più persone di giocare un ottimo titolo come questo.
Qualche problema eventualmente può sorgere quando due “hotspot” si trovano vicini e riuscire a selezionare uno anziché l’altro richiede di fare qualche piccolo e delicato passo per “illuminare” il punto di interazione desiderato.
Non so se è voluto o meno ma accedere alla mappa richiede un doppio click sul touchpad rispetto ad una sola pressione prevista per le altre interazioni, ma a parte tutte queste piccole cose nel complesso abbiamo un adattamento riuscito che richiederà giusto all’inizio un po’ della vostra attenzione per memorizzare in quale menu si trovano le voci che vi interessano.
Ulteriori informazioni
Per rimanere aggiornato sulle ultime novità, continua a seguire la rete Social di Nextgentech.it, tramite la pagina Facebook.
sistema di combattimento profondo
versione completa di ogni espansione già uscita su PC
A volte i comandi possono risultare poco precisi