Sono passati ben 4 anni dall’arrivo di RimWorld su Steam, dapprima in accesso anticipato e poi in versione definitiva. Dall’annuncio al termine del periodo in early access, il titolo Ludeon Studios ha saputo richiamare a sé un grandissimo seguito di appassionati ai gestionali, riportando il genere ad alto livello. A testimonianza di questo, va detto che lo stesso RimWorld ha saputo rinvigorire il segmento videoludico a cui appartiene, grazie ad una serie di novità, contenuti ed integrazioni che hanno impreziosito l’esperienza di gioco nel corso del tempo. E così, dopo la pubblicazione di 3 DLC e una media recensioni “estremamente positiva” su oltre 123 mila review su Steam, proviamo a raccontare la straordinaria e bizzarra opera di Ludeon anche qui su NextGenTech.
RimWorld – Recensione
Coloni allo sbando
Cominciamo subito col dire che RimWorld non vuole essere un gestionale serioso: durante la nostra avventura nella costruzione di questa vivace colonia, ne capiteranno di cotte e di crude, con scenari da fronteggiare che vanno rigorosamente dal paradossale al vaneggiante, passando per il nonsense. Però, anche se i contenuti proposti non ricalcano certo temi di importanza storica o culturale come per altri titoli appartenenti alla stessa fascia, RimWorld lungi dall’essere un titolo semplice. Tutt’altro. La profondità di gioco, i comandi e le innumerevoli variabili impazzite che dominano una singola partita, fanno del titolo Ludeon uno dei gestionali più intrinsecamente complicati del panorama Steam, la cui difficoltà, fortunatamente, è altamente customizzabile attraverso una serie di parametri con cui influenzare ciascuna avventura.
Per quanto non si tratti di un titolo guidato da un copione vero e proprio, ciò che possiamo dire dei coloni di RimWorld è che dovranno cercare di sopravvivere all’interno di un contesto sci-fi in cui, a partire da una zona perlopiù sicura, dovranno costruire le basi di una nuova civiltà, cercando di non inimicarsi le colonie vicine e, anzi, imbastire con loro possibili trattative commerciali. Scopriremo da subito che il pianeta in cui stabiliremo la nostra colonia sarà infatti popolato da altra gente, neutrali o meno ai nostri confronti, e che in base alla difficoltà di gioco potrà decidere più o meno frequentemente se invaderci e con quale forza. Non trattandosi di un titolo story-driven per eccellenza, RimWorld può essere tranquillamente descritto come un gestionale che “genera storia”: la storia di cui parlo è quella che viene dinamicamente a costruirsi nella partita, in base alle sfaccettature dei singoli coloni e alle variabili impazzite menzionate prima. Il numero di effetti principali e collaterali è infatti troppo alto per poter definire dall’inizio le sorti della colonia. Un gruppo ben costruito e formato da personaggi inclini a saper garantire l’autosufficienza della colonia (leggasi: medico, cuoco, cacciatore, agricoltore, ecc…) potrà vedere la fine con un’infezione alimentare, con un cambiamento climatico, con una pazzia degenerativa dopo un trauma o con un’invasione aliena, giusto per menzionare qualche calamità tra quelle possibili.
Catastrofe in arrivo?
Non potendo fronteggiare al meglio ciascuna di queste catastrofi, al videogiocatore viene richiesto di fare del suo meglio e mettere su una colonia quanto più completa e autogestita, in grado di procacciarsi cibo, riprodursi, vivere in buona salute e fronteggiare le minacce più comuni (su tutte quelle legate al clima e alle invasioni belliche). Come farlo? Tutto comodamente a portata di click o scorciatoia da tastiera, per mezzo di un menu semplicissimo posto nella parte inferiore dello schermo, che consente di impartire ai coloni una serie di comandi. Anche da questo punto di vista potete ben immaginare che il numero di azioni e possibilità è piuttosto alto, e spaziano dall’assegnazione dei lavori (tenendo conto che non tutti i coloni sono portati per quella o quell’altra mansione) e delle relative priorità, ai tipici lavori da city building per recuperare le risorse nelle aree limitrofe. In base a quanto si desideri scendere nel dettaglio, in RimWorld è possibile decidere perfino cosa far cucinare e cosa coltivare; è anche da questi fattori che il titolo Ludeon acquisisce una certa complessità, considerando che le scelte fatte in precedenza influenzano altri fattori della vita quotidiana dei coloni, nonché delle risorse a disposizione della colonia.
Da questo punto di vista, RimWorld si presente come un gestionale decisamente curato, in cui ogni fattore ha una relazione di molteplicità uno-a-molti con gli altri. Già solo il dover decidere come agire nei confronti di un evento (ad esempio un colono di altra compagnia che chiede aiuto) potrebbe condizionare in modo più o meno forte gli eventi del futuro più prossimo, lasciando all’utente un potere decisionale enorme.
Potrei continuare a lungo con le possibilità lasciate da RimWorld, dalla pazzia che potrebbe insorgere da un momento all’altro in uno dei nostri coloni, ad una tempesta di caldo che nel giro di poco porterebbe allo sterminio della colonia, ma la verità è che l’unicità della partita la rende degna di essere giocata più di ogni altra parola. Ciò di cui posso parlare ulteriormente è invece il sistema di ricerca, tramite cui i coloni potranno sbloccare nuove tecnologie per migliorare la qualità di vita: a patto di possedere coloni con le giuste competenze in ricerca, nonché strumenti usabili per le nuove tecnologie, sarà quindi possibile progredire in una sorta di evoluzione tecnologica che apre ad innumerevoli risvolti di gameplay, utili non solo a fronteggiare in modo più efficace le minacce che ci metterà davanti il gioco, ma anche a sbloccare interessanti elementi di corredo.
I DLC
Il grande successo di RimWorld ha consentito alla community di mettere mani ad una serie di nuovi contenuti, materializzati sotto la forma di DLC a tema. Da luglio 2021 a ottobre 2022, infatti, sono 3 le espansioni con cui Ludeon ha viziato i giocatori: Royalty, Ideology e Biotech. Il primo, prettamente di stampo medievale, strizza l’occhio agli amanti dei gestionali “da invasione” senza perdere il proprio umorismo, permettendo ai coloni di ottenere titoli reali e creare un vero esercito. Pur non disdegnando un timido raffinamento del lato bellico, in Royalty i videogiocatori dovranno fronteggiare perlopiù nuove preteste in termini di gusti e sfizi dei coloni, che dovranno essere accontentati per mantenere un clima sereno all’interno della colonia. Con Ideology, RimWorld abbraccia il tema religioso, portando contenuti che spaziano dal mondo dei pirati al cannibalismo, passando per fanatiche ideologie di culto. Per dare un’idea della quantità di contenuti, oltre che di tutte le possibili variabili in gioco, parliamo di ben 23 possibili ideologie. Infine, con Biotech, l’espansione più recente, Ludeon porta in RimWorld diversi contenuti dal fronte futurista, accrescendo in parte anche altri risvolti di gameplay, come la possibilità di mettere su famiglia o la necessità di sopravvivere a mech assimilabili a scontri con boss.
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