Il progetto di Obsidian e Microsoft ha colpito dritto nel cuore degli amanti degli action-RPG che, dopo aver riposto tante speranze in Fallout 76, hanno potuto mettere le mani su un titolo fresco, completo e appagante come The Outer Worlds, forse un po’ troppo vicino all’opera di Bethesda (i paragoni con New Vegas si sprecano) ma in grado comunque di proporre novità e tantissime ore di divertimento “inedito”. Era quindi lecito aspettarsi un porting su console Nintendo Switch, piattaforma portable che tra le proprie fila annovera ormai trasposizioni importantissime, portate a nuova vita proprio grazie alla particolare giocabilità che riesce a garantire la gaming station nipponica.

The Outer Worlds – Switch – Recensione

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The Outer Worlds è stato accolto da critica e pubblico nel migliore dei modi, recuperando al termine delle prime settimane un’ottima media voto. Non si tratta del titolo più costoso di Obsidian, né del capolavoro che gli amanti del settore sognano, ma col suo mix di gameplay profondo e ironia caratterizzante, il titolo è riuscito ad imporsi in un periodo peraltro molto affollato come quello dell’autunno 2019.

Le caratteristiche del titolo sono tutte descritte, in maniera approfondita e spero precisa, nell’articolo di recensione pubblicato ad ottobre, pertanto in questa fase non tornerò a raccontarvi quanto sia divertente, profondo e narrativamente ben caratterizzato il titolo Obsidian. Chi legge questa recensione è invece interessato agli aspetti legati al porting su Nintendo Switch che, ahimè, non risulta ai livelli qualitativi di altri titoli approdati in seconda battuta sulla portatile giapponese.

Il risultato, in realtà, era prevedibile. Già su console maggiori The Outer Worlds non è stato partorito per essere un capolavoro di tecnica, adottando la scelta di investire soprattutto sul gameplay, sulle ramificazioni delle skill e sui mai superflui e ammorbanti dialoghi. È un po’ la differenziazione che ritroviamo tra un calcistico simulativo (PES o FIFA) e un gestionale (Football Manager). Ci si rende conto, però, che ciò non giustifica i pochi sforzi (leggasi “fondi”) riposti in questa trasposizione tanto attesa, che ha dato vita ad un titolo di qualità grafica davvero molto bassa, afflitto da un po’ tutti i problemi tecnici che si possono avere nel gaming, e su tutti texture caricate lentamente e framerate instabile, difetti poco perdonabili anche quando si gioca su un tram o comodamente in salotto, su schermo piccolo o grande che sia.

Aggiungiamoci, poi, che The Outer Worlds è uno di quei giochi che impugnando un pad non rende molto, e che quindi soffre anche per questo in termini di giocabilità. Su Nintendo Switch, però, questa considerazione si rivela vera a metà, perché gli sviluppatori sono riusciti a sfruttare il giroscopio per aiutare l’utente a mirare in combinazione con gli analogici, rendendo i combattimenti più semplici da controllare.

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VALUTAZIONE
6
Commento finale
Se amate i vari Fallout, e vi è piaciuto The Outer Worlds per piattaforme principali, significa che siete già abituati ai compromessi tecnici, pertanto questo porting per Nintendo Switch non vi disturberà più del dovuto. Sappiate però che il titolo Obisidian oltre a dover fare i conti con una grafica ai minimi storici, su console giapponese presenta anche tutti i difetti tecnici riscontrati nella versione principale più un nuovo set di lacune, tra cui l’instabilità del framerate. Basterà lasciarsi catturare dall’atmosfera ironica e dalla profondità del gameplay?
PRO
Ottima l'idea di controllare la mira anche col giroscopio
CONTRO
Aggiunge nuovi problemi tecnici oltre a quelli riscontrati nella versione originale

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