Nei videogiochi siamo spesso investiti dell’arduo compito di fare l’eroe: salvare il mondo e riportare la pace laddove ne sia stata privata. Talvolta siamo pedine di una storia già scritta, che possiamo solo osservare dispiegarsi davanti ai nostri occhi mentre condividiamo con il nostro eroe buon cuore e alte virtù. Quando pure abbiamo la possibilità di scegliere in che modo affrontare una situazione spinosa, il ventaglio significativo di sfumature tra azioni malvage e azioni buone non è mai così ricco come una situazione complessa richiederebbe.

Altra sostanza è Tyranny. Il gioco di ruolo di Obsidian Entertainment sconvolge l’ordine e ci mette nei panni del Fatebinder, un fedele servitore di Tunon, Arconte della giustizia e braccio destro del tiranno Kyros. Il suo compito è imporre il volere di Kyros e placare eventuali dispute, sentenziando giustizia e morte quando richiesto. Il male ha già vinto, ma che tipo di cattivo scegliamo di essere è in continuo divenire. Bene, male, necessità? La morale non può limitarsi a una scelta tra bianco e nero. In Tyranny sarà messa a dura prova la coscienza del giocatore, costantemente pressata tra scelte difficili e conseguenze imprevedibili.

Tyranny – Recensione

Una lunga chiacchierata

In un gioco di ruolo è importante che il giocatore possa creare un personaggio che sia il risultato di sue accurate scelte, non solo estetiche ma soprattutto che incidano sul background e sullo stile di combattimento preferito. Tyranny offre una buona scelta iniziale di possibilità sia nel plasmare la storia personale del Fatebinder, sia nella scelta della classe, attributi, abilità e doppio set di armi che si intende impugnare.

Creato il personaggio sarà possibile giocare l’evento Conquest, una sorta di prequel dei fatti che andremo successivamente a vivere. Come in un gioco da tavolo, dirigeremo le nostre scelte selezionando delle caselle su una mappa. Ciascuna di esse rappresenta un nodo centrale all’interno dell’avventura, in grado già da subito di influenzare le relazioni con le fazioni presenti e le abilità che potremo acquisire al termine di questa mini campagna introduttiva. Sia la creazione del personaggio che Conquest sono parti importantissime del gioco, infatti ogni nostra scelta in queste fasi sarà già determinante appena inizieremo il primo atto.

Ogni elemento del nostro personaggio influenza le opzioni di dialogo a cui avremo accesso, permettendoci così di avere più possibilità di interazione. Le risposte che riceveremo saranno date dalla personalità e dalle opinioni dei nostri interlocutori, ma anche dal tipo di rapporto che abbiamo stretto con i personaggi e ciò che abbiamo scelto in Conquista. Tyranny è uno di quei GDR che sceglie di focalizzarsi sulla narrazione e sui dialoghi, su quest’ultimo aspetto in modo massiccio. Il gioco viene in nostro soccorso evidenziando con diversi colori nomi importanti o eventi di cui dovremo essere a conoscenza, fornendo descrizioni aggiuntive sia in fase di dialogo sia accessibili da un apposito menu che approfondisce storia, regioni e personaggi dell’intricato mondo di gioco.

Ogni interazione getta luce sulla lore ma permette anche di sviluppare un allineamento nei confronti delle fazioni. Alcune scelte infatti, vi faranno apparire in un certo modo agli occhi delle fazioni con cui interagite, spostando continuamente l’ago della bilancia della reputazione tra “Favor” e “Wrath”. Avanzare in un allineamento piuttosto che un altro è anche una scelta legata alle abilità uniche che sarà possibile acquisire solo inimicandosi o meno una fazione.

Nell’avventura saremo in grado anche di accogliere compagni al nostro gruppo, che ci daranno una mano durante i combattimenti o dispenseranno pareri nel corso dei dialoghi. Anche nei loro confronti c’è un sistema simile a quello delle fazioni, dove la bilancia sarà in bilico tra fedeltà (Loyalty) e paura (Fear); raggiunto un certo grado si sblocca un attacco combo da utilizzare in combattimento.

Tutta questa libertà di scelta a volte dà la sensazione che manchi un filo generale che tenga in piedi tutto. Alcune scelte proprio nei confronti delle fazioni cozzano un po’ con la natura bugiarda e doppiogiochista che Tyranny ci vuole far incarnare, finendo per obbligarci laddove non vorremmo.

Strategia e potenza

A una dettagliata storia si unisce un sistema di combattimento in tempo reale che può essere messo in pausa tattica per meglio gestire il party. Data la dinamicità degli scontri alternata a un tempo di inattività prima di poter sferrare nuovamente un attacco, la pausa è un ottimo modo per improntare una strategia, cambiare bersaglio, assegnare le cure. Quando un personaggio viene afflitto da ferite (Wounds), i suoi punti salute massimi si riducono e il personaggio guadagna delle penalità che possono sommarsi rendendo difficile continuare lo scontro. L’unico modo per guarire da questa condizione è accamparsi e riposarsi.

Come per le interazioni, anche il combattimento ha un grado di profondità non indifferente che può rendere complesso per un neofita approcciarsi al gioco ma che sicuramente darà soddisfazioni agli altri. In aiuto c’è sempre l’enciclopedia che spiega in modo chiaro le meccaniche, ma ci vorrà un po’ di pratica per entrare al meglio nei meccanismi. Un altro aspetto interessante è la modalità stealth che permette in questo modo di procedere in modo cauto, rilevare trappole e avvicinarsi indisturbati ai nemici.

La libertà si riflette anche nella scelta dei talenti. A differenza dei giochi fortemente basati sulle classi che impongono determinati percorsi, in Tyranny l’albero dei talenti, diverso per ogni personaggio, può essere completato con un maggiore grado di autonomia. Salendo di livello si guadagna un punto da spendere nell’albero dei talenti che più si ramifica in profondità e più punti richiederà.

Progredendo nel viaggio e facendo crescere la skill Lore del personaggio si potranno dare vita a più potenti incantesimi attraverso un interessante sistema di creazione magie. Combinando un sigillo di base (Core Sigil), che indica l’elemento di cui sarà composta la magia, con un Expression Sigil, che può influenzare tra le varie cose anche l’area d’effetto, si possono modificare gli attacchi in base all’occorrenza oltre che ad adattarli a uno stile di combattimento più vicino al proprio. In aggiunta ci sono degli accenti che influenzano il range, l’intensità, l’accuratezza e molto altro per un gran numero di possibilità.

Il gioco può essere completato in circa 30 ore, forse ridotte per un gioco di ruolo di questo calibro, ma in parte dovuto dalla presenza di percorsi alquanto lineari in cui procedere e mappe non eccessivamente grandi da esplorare. Il focus è tutto sulla narrazione emergente dal relazionarsi del giocatore con le situazioni proposte. Data l’alta rigiocabilità e il gran numero di personalizzazioni e approcci non pesa il fatto di essere una storia più breve e concentrata che anzi proprio per la sua natura basata sulle interazioni e le scelte morali, si presta ad essere sicuramente rigiocata per vedere che impatto avrebbero avuto decisioni diverse.

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VALUTAZIONE
8,5
Commento finale
Tyranny è un ottimo gioco di ruolo che prosegue quanto di buono Obsidian Entertainment ha incominciato con Pillars of Eternity. In un mondo dalla moralità contorta, sta al giocatore farsi carico degli ordini di un tiranno, ma al tempo stesso di seguire le sue personali scelte, senza il timore di lasciarsi dietro una lunga fila di cadaveri o di mentire secondo l'arte sottile dell'inganno. La narrazione e il suo svilupparsi diventano centrali di tutta l'opera, e le ricche schede enciclopediche permettono di calarsi e comprendere meglio la vastità di informazioni snocciolate in circa 30 ore di gioco. L'unica pecca, per chi non parla una lingua diversa dall'italiano, è la complessità del testo che senza un'adeguata comprensione rischia di spegnere ogni desiderio di proseguire. Un buon sistema di combattimento in tempo reale con la possibilità di mettere in pausa l'azione e una ricchezza di personalizzazione dello stile adottato in campo completano un'opera che consigliamo a chi avrà voglia di approfondire ogni piccolo aspetto celato nell'avventura.
PRO
Ricco mondo di gioco da scoprire leggendo
Scelte morali significative
Alto livello di rigiocabilità
CONTRO
Attacchi non sempre eseguiti correttamente
La gran mole di testo potrebbe risultare pesante

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