Intelligenza, creatività e studio del mercato e degli utilizzatori: questi 3 aspetti stanno portando ASUS a vivere l’ennesimo periodo di gloria in più segmenti del mercato della tecnologia. Il brand ROG continua a proporre esclusive micidiali, gli Zenfone cominciano a convincere anche i più scettici, e adesso i marchi dedicati ai laptop (ZenBook e VivoBook su tutti) spiazzano la concorrenza puntando tutto sulla progettazione. In questo articolo analizziamo il master per eccellenza delle famiglie ASUS notebook, lo ZenBook Pro Duo UX581: provate a fargli le pulci e a trovargli veri difetti.
ASUS ZenBook Pro Duo – Recensione
Specifiche tecniche
Sistema Operativo | Windows 10 Pro |
CPU | Intel Core Processore i7-9750H |
Memoria RAM | 32GB 2666MHz DDR4 |
Display | 15.6” OLED 4K (3840 x 2160) 16:9 touchscreen |
GPU | NVIDIA RTX 2060 (6 GB) |
Memoria di archiviazione | 1TB PCIe® Gen3 x4 Intel® Optane™ Memory H10 |
Batteria | 71W |
Interfaccia | 1 x Thunderbolt™ 3 USB-C™ (fino a 40Gbps e DisplayPort) 2 x USB 3.1 Gen 2 Type-A (fino a 10Gbps) 1 x Standard HDMI 2.0 1 x Combo audio jack 1 x ingresso alimentazione DC |
Fotocamera | Webcam IR con supporto Windows Hello |
Dimensioni | 2,4 x 35,9 x 24,6 cm |
Peso | 2,5 kg |
Confezione e progettazione
Dal punto di vista progettuale, ASUS ci ha sempre visto giusto, anticipando tendenze e ragionando nell’ottica delle esigenze degli end-user. In tal senso, ZenBook Pro Duo è un prodotto tutto particolare, unico nel suo genere in tutto il panorama laptop. Sono tanti gli aspetti peculiari di questo notebook, ma indubbiamente lo ScreenPad Plus è ciò che più risalta agli occhi e funzionalmente lo distingue dalla massa. È infatti l’unico notebook sul mercato dotato di un secondo display che si protrae nella board sottostante adibita ad ospitare la tastiera, e nonostante questa caratteristica le dimensioni rimangono nella media dei portatili con 15,6” di diagonale. A soffrirne di più è soprattutto il peso, di circa 2,5 kg, e non è da sottovalutare nemmeno lo spessore di 2,4 cm. Attenzione, però: è vero che non si tratti di un ultrabook (per queste esigenze, ASUS propone tanti altri modelli super sottili) ma non significa che non sia possibile portarlo in giro; è pur sempre un portatile da 15,6”, che entra con facilità in qualsiasi zaino/borsa in grado di ospitare computer di quelle dimensioni.
Al fine di mantenere accettabili le dimensioni di un notebook del genere, i progettisti ASUS hanno dovuto lavorare di fino. Lo vediamo (anche) dalle cornici di soli 5 mm, che hanno portato ad un rapporto schermo/corpo dell’89%, per un risultato strabiliante anche in termini di coinvolgimento multimediale. Per ridurre ulteriormente le dimensioni in profondità, il touchpad è stato posizionato sulla parte destra (dove idealmente risiede il numpad) anziché in basso sotto la tastiera: questa soluzione è stata adottata anche per un altro notebook di casa ASUS, ovvero il ROG Zephyrus S (GX531).
Andando avanti con le caratteristiche di progettazione, allo ZenBook Pro Duo non manca praticamente nessuna delle ultime novità del mercato in termini di User Experience: tastiera retroilluminata con risparmio energetico, apertura a cerniera dello schermo con inclinazione (ErgoLift), numpad touch integrato nel mousepad (marchio di fabbrica dei recenti ZenBook) più altre tre comodità extra: poggiapolsi, ASUS pen e doppio display touch! Insomma, se è vero che lo ZenBook Pro Duo si fa pagare caro (circa 3.000€) è altrettanto vero che in termini progettuali offre il meglio, ed il massimo, del mercato…per non parlare delle caratteristiche tecniche che vedremo a breve.
Dal punto di vista del design, questo notebook non poteva che traspirare sensazioni premium da tutti i pori, anche se complessivamente risulta meno fine di altri ZenBook, un po’ per via di alcune scelte di design (il colore Celestial Blue non è particolarmente brillante) un po’ per le sue fattezze.
Display, multimedia e User Experience
Prima di passare allo ScreenPad Plus, concentriamoci sul display principale, semplicemente pazzesco. Parliamo di un display OLED da 15,6” con risoluzione 4K e tecnologia touch. Senza entrare nel merito delle caratteristiche tecniche in termini di resa dei colori e luminosità massima, fidatevi di me: nonostante svariate prove e recensioni, non ho mai utilizzato un display così meraviglioso: colori accesi, dettagli chiari e limpidi, luminosità massima assuefacente.
Per i primi giorni, guardare un film o giocare vi farà restare con gli occhi aperti, e sarà molto difficile tornare ad utilizzare altri notebook senza sentire (e soffrire) le differenze, specie quando i contenuti visivi richiedono davvero un buon display (come ad esempio, scene al buio). Fortunatamente, con i continui aggiornamenti Windows ha finalmente padroneggiato la compatibilità con la risoluzione 3840 x 2160, e questo ci permette di utilizzare al massimo la densità di pixel dello schermo anche con le normali operazioni sul Sistema Operativo (al netto di un 250% di ingrandimento del font).
Per giocare, invece, molto spesso dovrete scalare ad una risoluzione più abbordabile: il Full HD è l’obiettivo consigliato, nonostante la GPU a bordo risulti tra le eccellenze del settore laptop da gioco: la NVIDIA RTX 2060 con 6 GB di memoria dedicata. Completano il quadro tecnico 16 GB RAM (espandibile fino a 32) e 1 TB di storage molto rapido. Con questa configurazione ho potuto utilizzare il notebook praticamente per qualsiasi operazione senza soffrire del minimo scatto o ritardo: promossi gli usi più comuni, dall’elaborazione video al gaming, come detto. Infine, oltre a poter guardare un film in 4K con la massima resa possibile, o dedicarvi a ottime sessioni gaming, potrete anche ascoltare l’audio su un sistema stereo surround di qualità certificato da Harman Kardon.
Tra i pochi punti migliorabili di questo notebook devo citare l’autonomia. Al netto di una scusante fondamentale, ovvero i 2 display touchscreen 4K, con uno scenario di utilizzo prettamente multimediale il notebook non arriva a 3 ore di autonomia nemmeno con lo ScreenPad Plus spento. Chi ha necessità di aumentare la durata della batteria potrà farlo piuttosto facilmente, bilanciando le prestazioni dall’utility Windows e abbassando la luminosità del display.
2 display: la nuova frontiera del multitasking
Passiamo ora allo ScreenPad Plus. Non è in assoluto una novità in casa ASUS, perché anche altri laptop dispongono di un display secondario touchscreen, ma ci sono un paio di differenze da tenere in considerazione. Il primo punto riguarda la risoluzione: anche lo ScreenPad Plus è 4K, ed ha una diagonale di ben 14” al netto di un rapporto diverso (la risoluzione è 3840 x 1100). E poi, è posizionato sopra la tastiera anziché sotto, risultando una sorta di “prolungamento” del display principale. Non vi nascondo il fatto che in alcune circostanze ho ritenuto lo ScreenPad Plus inutile se non addirittura dannoso (in particolare per la batteria) ma al tempo stesso vi dico che altrettante volte l’ho trovato vincente. Ad esempio, sostituisce alla grande la gestione delle finestre del desktop (ovvero le shortcut WIN+TAB e ALT+TAB) che nasce ad esempio dalla necessità di switchare tra browser diversi o 2+ istanze dello stesso. Ma lo ScreenPad Plus diventa un’arma importante soprattutto quando entrambe le risorse vengono consultante in modo quasi simultaneo. In Windows questa esigenza viene gestita affiancando le finestre, con la conseguenza di allungare i contenuti verticalmente; avvalendosi dello ScreenPad Plus non perdiamo alcun contenuto a schermo e la densità delle informazioni resta la medesima. Ad esempio, uno studente può leggere dallo schermo secondario e scrivere in quello principale, oppure gestire la musica o mantenere attivo uno streaming multimediale mentre si sta facendo altro sul display primario. Io l’ho sfruttato addirittura per tenere attiva una chat di supporto tecnico in cui attendevo risposta, mentre sul display principale ho avviato Pro Evolution Soccer – uno stress test interessante, dato che i videogame sono task primari a tutto schermo. Lo ScreenPad Plus è adatto, ovviamente, anche ad usi più professionali. Ad esempio con la suite Adobe, composta da software con diversi pannelli “staccabili”, potrete posizionare gli strumenti in basso, tenendo libero lo schermo principale come foglio di lavoro.
La gestione dello ScreenPad Plus è quasi completamente touch, tuttavia troviamo 2 tasti dedicati sulla tastiera: uno per spegnerlo e accenderlo, e un altro per switchare le finestre attive tra i due schermi – in effetti, il trascinamento di una finestra è piuttosto scomodo con il touchscreen e richiede il mouse. Infine, lo ScreenPad Plus può essere utilizzato anche per altre funzioni separate dallo schermo principale, utilizzando la suite integrata con le diverse applicazioni preinstallate. Da questo punto di vista, però, ASUS dovrebbe fare di più, promuovendo nuove app e utilizzi.
L’utilizzo business
Fin qui abbiamo parlato di film, musica e gaming, ma con il doppio schermo di cui è dotato lo ZenBook Pro, anche il multitasking diventa facile e potente. In effetti, il notebook ASUS è forse il più versatile che propone il mercato in questo momento, perché non ha veri e propri punti deboli e non è stato pensato per soddisfare le esigenze di una particolare cerchia di utenti a discapito di altre necessità. Se ci fate caso, una scheda grafica come quella onbard la trovate solo nei notebook gaming, un display così definito è peculiarità dei laptop premium, e la progettazione che lo contraddistingue è caratteristica principale dei portatili più creativi. Ma troviamo tutto in unico prodotto che premia anche l’utilizzo “business” e la scrittura. Gli elementi importanti in questo scenario d’uso sono tanti: la tecnologia ErgoLift, la retroilluminazione, la corsa e il feeling dei tasti (per non parlare del “click” assuefacente) e la posizione del numPad, messo strategicamente in una posizione che ricorda quella in cui si utilizza il mouse con il notebook. Ci sono poi il poggiapolsi (l’ho utilizzato spesso per scrivere, ma non è fondamentale) e la ASUS Pen, che ci ricorda che possiamo utilizzare il notebook anche in modo creativo.
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Potente come un notebook gaming, multitasking come un laptop business
Bisogna saper gestire l'autonomia