Le cuffie Black Shark Goblin X1 rappresentano il modello cablato della linea gaming dell’azienda, un prodotto cross-platform supportato da ben 3 tipi di connessione. Scopriamone insieme i dettagli.
Black Shark Goblin X1 – Recensione
Confezione e materiali
Studiato con un design estremamente classico che risalta i generosi cuscinetti in cui “riposano” i driver da 50 mm, coperti da morbidissimi auricolari in memory foam con un buon grado di isolamento acustico. La formula ritenuta vincente dai progettisti Black Shark è dunque la semplicità, che si concede un leggero cambio di rotta con la parte esterna dei padiglioni, in cui possiamo apprezzare un taglio retroilluminato a nido d’ape, e una copertura in plastica con un pattern rigato. Completa il quadro il semplice archetto con rivestimento interno, anch’esso senza particolari frivolezze estetiche. Sostanzialmente, in termini di design le Goblin X1 non regalano poi così tante chicche: qualche azzardo in più avrebbe potuto giovare. Nonostante ciò, però, il prodotto arriva ad un peso complessivo di circa 500 grammi, da non sottovalutare nelle lunghe sessioni di gioco.
Caratteristiche tecniche ed User Experience
Per caratteristiche tecniche ed User Experience, tematiche a cui intende rispondere questo paragrafo, le Black Shark Goblin X1 ci fanno fare un tuffo nel passato non indifferente. Sebbene non tutte le cuffie debbano necessariamente essere wireless (anzi, gli amanti delle periferiche cablate sono tantissimi per diverse ragioni) fa strano vedere oggi un paio di cuffie con cavetteria così lunga e completa. Possedere ben 2 connettori terminali sul cavo principale è chiaramente una scelta tattica volta ad ampliare la platea a cui si rivolge il prodotto, enfatizzata anche dalla presenza dello splitter da 3.5 mm, ma ciò stona un po’ con le soluzioni più moderne che, al contrario, limitano la presenza di cavi fino addirittura a rimuoverli. Il lato positivo è chiaramente la scelta: con tutte queste possibili connessioni potrete usare le cuffie praticamente su qualsiasi dispositivo, cercando di non litigare con nodi e cavi pendenti.
Restando sul tema “classico vs moderno”, dal punto di vista realizzativo stonano anche il controller in-line (molto grande) e la stecca del microfono, a vista e non removibile né retrattile. Purtroppo, oltre ad avere le sembianze di un dispositivo di qualche anno fa, anche l’esperienza audio non restituisce sensazioni innovative. Il suono riprodotto risulta cupo e molto incentrato sui bassi, così come la qualità del microfono rimane distante dai modelli più performanti della concorrenza. Da questo punto di vista, in sostanza, le Goblin X1 condividono i difetti già riscontrati con gli auricolari Black Shark T1, restando un gradino sotto soprattutto per le questioni legate al design e alla realizzazione, molto al di sotto delle aspettative.
Ulteriori informazioni
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Qualità audio e costruttiva di fascia bassa