Cooler Master è stato tra i primi produttori di accessori gaming a proporre sul mercato mondiale le tastiere meccaniche. Nonostante i nuovi modelli Cherry MX-based non abbiano ancora soppiantato integralmente le care tastiere a membrana, l’evoluzione generale del settore sta procedendo verso raffinamenti continui degli switch meccanici. Non a caso, l’ultimo modello presentato da Cooler Master è NovaTouch TKL, tastiera ibrida che propone un’esperienza di utilizzo a metà strada tra la realizzazione meccanica e quella a membrana. In questo articolo, però, vediamo una delle più apprezzate ed innovative tastiere gaming full Cherry MX: la keyboard CM Storm QuickFire TK. Il perché dell’innovativo ve lo andiamo a spiegare di seguito. Buona lettura!
Specifiche tecniche
Tipo tastiera | Meccanica |
Polling rate | 1000 hz / 1ms |
Macro | NO |
Software | NO |
Interfaccia | USB 2.0 |
Peso | 800 gr |
Cavo | Fibra, removibile, 1.8 m |
Dimensioni | 377.5 x 138 x 33 mm |
Confezione e materiali
CM Storm QuickFire TK è un prodotto essenziale, e lo si vede fin dalla confezione. Le stampe sulla scatola ricordano molto quelle classiche della serie CM Storm, in cui a predominare sono i colori rosso e nero. Il taglio di design è sempre rivolto all’aggressività, come esigono i videogiocatori. Oltre al wallpaper che presenta il prodotto, la parte frontale della confezione indica il tipo di switch: infatti, QuickFire TK è disponibile nelle varianti Cherry MX red, blue e brown, con retroilluminazione rossa, blu e bianca rispettivamente – il prodotto arrivato in redazione è assemblato con Cherry MX brown.
Il contenuto della confezione è piuttosto classico: oltre alla tastiera troviamo un quick manual e un piccolo strumento per rimuovere i singoli tasti, permettendo all’utente di eseguire con facilità attività di manutenzione e/o sostituzione.
Le dimensioni, come detto, sono decisamente contenute: 377.5 x 138 x 33 mm. Per fare un confronto con un layout standard, prendiamo come esempio la CM Storm Mech: 553 x 267 x 43 mm. Le differenze non riguardano solo la lunghezza – che in QuickFire TK viene ridotta con la fusione di tasti direzionali e tastierino numerico – ma coinvolgono anche la larghezza. Il risparmio totale di dimensioni è di circa 175.5 x 129 x 10 mm. Da questa analisi possiamo derivare una prima conclusione: QuickFire TK è un prodotto rivolto a chi è in cerca di una tastiera meccanica compatta, senza rinunciare alle qualità di fabbricazione. In tal senso, spicca la solidità del backplate che, seppur in plastica dura, si presenta resistente e piuttosto pesante in proporzione alle dimensioni. Lo spessore garantisce alla tastiera un buon margine di resistenza agli urti, e sul retro troviamo le due clip per mettere il dispositivo in posizione leggermente inclinata, ed i 4 gommini che fanno attrito sulla superficie d’appoggio, evitando spostamenti durante l’utilizzo. In più, sono presenti 3 canaline per l’alloggiamento del cavo in fibra, consentendo all’utente di tenerlo in ordine direzionandolo verso la connessione USB.
Usabilità
QuickFire TK non permette la creazione di macro – funzionalità spesso trascurata dai videogiocatori – e tutti i comandi di personalizzazione che regolano la retroilluminazione vengono gestiti per mezzo di combinazioni con il tasto Funzione. Pertanto, la tastiera è a tutti gli effetti un dispositivo plug&play che non necessita di particolari installazioni, se non quella classica dei driver alla prima connessione col computer.
La facilità di uso e configurazione coinvolge anche l’interfaccia USB del cavo, rigorosamente 2.0 per coprire un bacino d’utenza più ampio.
Passando alla gestione della retroilluminazione, la tastiera ha 5 livelli di regolazione dell’intensità e 3 modalità di illuminazione: completa e fissa, completa a respiro, WASD. La particolarità della retroilluminazione sta nell’omogeneità della stessa, che coinvolge anche il backplate: la tastiera viene illuminata completamente, dalla superficie su cui poggiano i tasti alle lettere che li rappresentano, dividendo la keyboard in 3 sezioni: parte principale, funzioni/multimedialità, tastierino numerico.
Lo scotto da pagare per la compattezza della tastiera, sta nella mancanza di funzioni extra. Oltre alla citata assenza delle macro, mancano anche output aggiuntivi quali una porta USB o un jack 3.5 mm per il microfono. Tuttavia, sono garantite le specifiche di base di nuova generazione: key rollover N – quindi, possiamo premere tutti i tasti contemporaneamente senza bloccare l’immissione dell’informazione, ammesso di riuscirci – e polling rate da 1000 hz. Inoltre, vista la necessità di scomporre il tasto zero del blocco numerico, Cooler Master ha introdotto il doppio-zero 00: un aiuto in più per gli amici ragionieri.
Tastierino numerico e tasti direzionali
La particolarità più interessante della CM Storm QuickFire TK sta nella scelta progettuale di compattare la tastiera fondendo i tasti direzionali con il blocco del tastierino numerico. Analogamente, anche i pulsanti del, ins, home, end, pg_up, pg_down che in genere sono posti sopra i tasti direzionali, nella QuickFire TK sono in doppia funzione con i numeri 4-9. La funzione d’utilizzo viene regolata dall’attivazione del NUM LOCK. Il vantaggio di questa scelta sta nella compattezza della tastiera: chi ha poco spazio sulla scrivania e non vuole rinunciare al tastierino numerico, può utilizzare il blocco in doppia funzione attivando/disattivando NUM LOCK a seconda delle necessità. È anche a questo che, probabilmente, si deve l’assenza del poggiapolsi. Lo svantaggio sta nell’iniziale sensazione di smarrimento dovuta alla doppia funzione, oltre al disagio di dover rinunciare ad una delle due funzioni. Tuttavia, va considerato che la velocità di scrittura non viene penalizzata da questa scelta progettuale, in quanto i tasti direzionali e del, sicuramente il più utilizzato tra i 6 in doppia funzione, sono posti nella naturale collocazione prevista dal layout italiano: l’unica accortezza in più richiesta all’utilizzatore sta nell’assicurarsi che il NUM LOCK sia prontamente spento per disattivare il tastierino numerico in favore delle funzioni secondarie. Il tutto è supportato da un feedback della retroilluminazione sulle frecce direzionali, oltre che dalla classica spia NUM LOCK in alto a destra assieme agli indicatori di CAPS LOCK e SCROLL LOCK.
Come possiamo valutare questa scelta da un punto di vista prettamente videoludico? Potrebbe essere penalizzante, in quanto i videogiochi con un numero di comandi abbastanza importante – si pensi ai giochi di ruolo – spesso rilegano al tastierino numerico delle funzioni particolari che non trovano spazio nella riga dei numeri al di sopra delle lettere, utilizzati generalmente per le shortcut abilità/pozioni del personaggio. Tuttavia, provando la tastiera con i giochi di ruolo più recenti – come il fresco Dragon Age: Inquisition – non è emerso nessun problema di gestione dei comandi. In compenso, i vantaggi derivanti dall’uso di una tastiera meccanica sono molteplici, e riguardano tanto le sessioni gaming quanto l’utilizzo in scrittura: la leggera pressione da esercitare per inviare l’informazione permette un uso agevole e mai stancante, veloce e preciso, con un ottimo feedback dei tasti premuti; in compenso, permane la solita rumorosità delle tastiere meccaniche, nulla di così grave, soprattutto durante il gaming.
NOTA: Le fotografie della gallery nel presente articolo sono state scattate con la Canon EOS 100D + OB. 18-55 IS STM
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