Il brand Cloud targato HyperX continua a ritagliarsi una fetta di mercato sempre più ampia. Gli estimatori della famiglia di headset gaming del produttore americano possono, ad oggi, ritrovare nei prodotti Cloud una soluzione per tutte le tasche, comprensiva di ben 5 modelli attualmente disponibili sul mercato. Su NextGenTech sono già presenti le recensioni dei modelli di fascia alta, Cloud II e Cloud Revolver, ed in questo articolo scopriamo la recentissima soluzione di mezzo, nonché una buona idea regalo per Natale, ovvero HyperX Cloud Stinger.
HyperX Cloud Stinger – Recensione
Specifiche tecniche
Sensibilità | 102 dB con tolleranza di 3 dB |
Dimensione driver | 50 mm |
Frequenza | 18Hz – 23,000 Hz |
Impedenza | 30 Ohm |
Microfono: sensibilità | -40 dBV |
Microfono: tipo | Unidirezionale, con cancellazione del rumore |
Peso | 275 grammi |
Confezione e materiali
Dal punto di vista estetico, le HyperX Cloud Stinger si presentano con una soluzione di design a metà strada tra le già citate Cloud II e Cloud Revolver. La struttura adottata per l’archetto possiede una carcassa in plastica rigida con un cuscinetto in pelle, adattandosi agli standard della maggior parte degli headset attualmente in commercio. La robusta costruzione della parte superiore permette di apprezzare meglio i grandi padiglioni rotabili, novità per la famiglia Cloud, completamente rivestiti con cuscinetti in similpelle.
Confermata la regolazione dell’altezza tramite step meccanici attraverso le barre in acciaio presenti all’interno della struttura di plastica, unico vero punto di contatto con gli altri modelli della famiglia. Tra le novità spicca il turner del volume posto sotto il padiglione destro: si tratta di una soluzione molto in voga tra gli headset di fascia alta e decisamente apprezzata dai videogiocatori.
Il cavo integrato nel padiglione sinistro è una normale fibra gommata con connettore jack 3,5 mm, poco ingombrante e lunga il giusto – per necessità, è possibile usufruire della prolunga-splitter inclusa nella confezione.
I dettagli estetici rilevanti sono pochi: l’unico motivo colorato è il logo del brand HyperX, rigorosamente rosso, su entrambi i padiglioni, mentre il nome della compagnia è inciso per intero sull’archetto, con un bell’effetto lucido a contrasto con il rivestimento opaco della plastica.
La soluzione adottata per il microfono prevede una stecca integrata nella carcassa con meccanismo verticale a scatto per attivare e disattivare la parte vocale.
Pesanti solo all’apparenza, per via della robustezza trasmessa dall’archetto e dalle dimensioni dei padiglioni: Cloud Stinger pesa appena 275 grammi, poco più di un headset pensato per la riproduzione musicale fuori porta.
Esperienza d’uso e qualità
Il pezzo forte di Cloud Stinger, headset di appena 50€, è la sua natura multipiattaforma in grado di soddisfare qualsiasi apparecchio gaming installato nella camera di ogni videogiocatore. Il tutto, poi, è – quasi – del tutto plug&play senza l’ausilio di configurazioni e driver ad hoc, ad eccezione della connessione ad Xbox One, che avviene per mezzo di un apposito adattatore.
L’esperienza sonora restituita dalle cuffie è pesata equamente tra le diverse fasce di frequenza, per effetto della rinuncia alla virtualizzazione del Dolby Surround in favore di un più classico e bilanciato audio stereo. Ciò aumenta anche la versatilità dell’apparecchio, che ha ottenuto le certificazioni TeamSpeak e Discord a conferma supporto garantito per le chat vocali durante le sessioni di gioco. Al di là di queste attestazioni, le prestazioni offerte dal microfono sono in linea con il prezzo: la registrazione è buona, ma non aspettatevi il massimo dal filtro di cancellazione del rumore.
Le Cloud Stinger non sfigurano durante l’ascolto di brani musicali – pur soffrendo di distorsione con l’aumento dell volume – ma l’utilizzo principale resta l’ambito gaming e tutto ciò che ruota attorno ad esso, come, appunto, i client di messaggistica vocale. Ho provato le cuffie con diversi videogame per testare il range di adattabilità a seconda dei casi. L’esperienza audio restituita dal prodotto HyperX ha sofferto un po’ i titoli che presentano un mix di sorgenti sonore – Fifa 17, per esempio – cavandosela bene con horror e competitivi sparatutto, prediligendo, dunque, gli effetti più cupi e profondi.
L’esperienza utente trova eccellenti fondamenta nei materiali utilizzati per la fabbricazione, tra cui spicca la soluzione traspirabile in memory foam adottata per i cuscinetti; considerando l’ambito di utilizzo e la natura over-the-ear, l’intuizione di HyperX è azzeccatissima. In più, il peso contenuto ne fanno una delle migliori soluzioni per chi è abituato a giocare per lunghe sessioni e a competere in multiplayer o in tornei eSports.
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