Dopo aver appurato la qualità di Mamba e Blackwidow Tournament, torniamo a parlare di Razer con la recensione di uno degli headset più completi ed apprezzati del 2016, Razer ManO’War. Il protagonista di questo articolo è in versione Wireless, riedizione di ManO’War 7.1 già disponibile da tempo. ManO’War Wireless mette in pista le indubbie qualità costruttive tipiche di ogni prodotto Razer, affiancando al Surround 7.1 un pratico modulo wireless per giocare su PC e Playstation 4.
Razer ManO’War – Recensione
Specifiche tecniche
Compatibilità | Windows 10 (e inferiori), Mac OS X, Playstation 4 |
Sensibilità | 112 dB |
Dimensione driver | 50 mm |
Frequenza | 20 Hz – 20 kHz |
Impedenza | 32 Ohm |
Autonomia | 14 h (con illuminazione), 20 h (senza illuminazione) |
Microfono: sensibilità | -38 dB |
Microfono: tipo | Unidirezionale |
Peso | 375 grammi |
Confezione e materiali
Razer ManO’War Wireless è una delle cuffie over-size più grandi tra quelle attualmente disponibili sul mercato, con un diametro interno dell’auricolare di ben 60 mm a copertura delle unità con magneti al neodiminio di 50 mm. L’attenzione rivolta alle generose dimensioni dei padiglioni la si evince fin dal wallpaper sulla confezione, con tanto di effetto Chroma stampato sulla parte frontale. La scatola è semplice ma efficace, come di consueto, riportando il contrasto cromatico nero-verde tipico del produttore, con il logo Razer in alto a destra, il nome delle cuffie sulla diagonale opposta e il logo degli effetti Chroma in basso a destra. L’apertura a libro della scatola presenta le cuffie e l’apposita estensione cablata, dandoci il benvenuto con lo slogan “Welcome to the Cult of Razer” stampato sul cartone della cavetteria.
ManO’War Wireless non necessita di accessori, ed anche il cavo è opzionale – grazie al modulo Wireless presente nel padiglione destro. Nonostante la natura senza fili, Razer permette l’utilizzo cablato mettendo a disposizione una generosa prolunga con basetta – con tanto di superficie d’appoggio gommata per garantire aderenza -, da utilizzare anche con la chiavetta Bluetooth, e un cavo apposito da connettere direttamente alle cuffie per la ricarica. A corredo del comparto accessori, una guida rapida illustrata per il collegamento a PC, Mac e Playstation 4, e un paio di sticker Razer.
L’abolizione del cavo – vera discriminante rispetto a ManO’War 7.1 – ha permesso ai progettisti Razer di inglobare nella carcassa tutti i controlli utili per gestire il suono. Sotto al padiglione sinistro troviamo il turner del volume del microfono retrattile (posto poco più in alto), il connettore microUSB per la ricarica e il pulsante di accensione/spegnimento; il padiglione destro è invece corredato della ruota per il volume in ascolto e della chiavetta Bluetooth, piccola e lucida.
I controlli sulla carcassa sono ormai un must che contraddistingue gli headset di fascia alta, ma Razer ManO’War non intende fermarsi all’ovvio per stabilire la sua supremazia. Nonostante il peso di circa 375 grammi, il design delle cuffie propone un layout slanciato con vuoti inediti sulla parte alta dell’archetto su cui trova spazio un largo e comodo cuscinetto in similpelle. Tutta la struttura è realizzata in plastica rigida, dotata di buona flessibilità e con regolazione dell’altezza multi-step. Al nero opaco della parte in plastica sono stati affiancati vari inserti lucidi sia esternamente – sull’archetto e attorno ai padiglioni – sia all’interno. La stessa capsula del microfono presenta un rivestimento misto, con un gioco di riflessi alquanto originale.
Gaming, ma con una certa sobrietà; nonostante il supporto Chroma, ManO’War Wireless non presenta zone retroilluminate troppo evidenti, limitando gli effetti di illuminazione al logo Razer stampato sui padiglioni, circondato da un pattern a nido d’ape che caratterizza anche la versione cablata.
Software ed Esperienza d’uso
Su PC, tutto comincia da Razer Synapse, la suite delle periferiche del produttore californiano, passando per la calibrazione del surround 7.1 attraverso un comodo wizard con immagini e test audio. Una volta settata la configurazione dolby, ManO’War è tutta da godere nella semplicità d’uso che la contraddistingue. Infatti, rispetto ad altri modelli Razer, l’headset in questione propone un sistema di personalizzazione piuttosto efficace, ma poco profondo. Il primo discriminante riguarda la retroilluminazione Chroma, gestibile dal pannello Lighting con solo 3 effetti: statico, respiro e spectrum. In fase di ascolto, il software presenta 2 funzioni software molto utili per calibrare il suono in riproduzione, ovvero il Bass Boost e il Sound Normalization: il primo, come è facile intuire, modifica la gestione delle frequenze enfatizzando i bassi – molto utile quando si gioca un horror che punta forte sui rumori ambientali – mentre la normalizzazione del suono intende livellare le frequenze alte, medie e basse per garantire una riproduzione quanto più bilanciata possibile – questa è utile soprattutto per ascoltare tracce musicali.
Razer ManO’War consente all’utente di gestire anche la chat vocale, intervenendo sulla voce in entrata attraverso il filtro Voice Clarity, studiato per far emergere le frequenze del parlato – con un livello di distorsione maggiore. Funzioni software simili sono presenti anche per la voce trasmessa direttamente dal microfono dell’headset, e producono i medesimi risultati processando le frequenze vocali prima di inviarle all’interlocutore. Dal test dei filtri emerge la bontà degli stessi, e personalmente mi sono convinto ad usarli sia in entrata che in uscita; ovviamente, la chat vocale non subisce alcun ritardo dal processing software delle frequenze in questione. Completa il quadro delle funzioni software l’immancabile equalizzatore, che comprende un buon ventaglio di presets predefiniti.
Le funzioni presenti in Razer Synapse non sono, ovviamente, disponibili utilizzando le cuffie su Playstation 4, compatibile sia in versione wireless che tramite il cavo. Utilizzando il Bluetooth e la retroilluminazione, ManO’War riesce a garantire circa 14 ore di attività – dato statistico fornito da Razer e confermato durante il mio test – per un’esperienza longeva e molto confortevole a dispetto dei 375 grammi. L’imbottitura generosa che circonda i padiglioni garantiscono un ottimo livello di isolamento acustico, consentendo al videogiocatore di estraniarsi dall’ambiente circostante ed immergersi nel vivo dell’azione.
Unboxing
Ulteriori informazioni
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Buona autonomia
Diversi filtri software