In casa SteelSeries c’è aria di rinnovamento, aria che ha coinvolto anzitutto la famiglia di prodotti che tiene in piedi la baracca, ovvero gli headset. Il produttore danese, famoso per la grande qualità delle proprie cuffie e i tanti investimenti nelle competizioni eSports, sta tentando di portare una ventata di freschezza alle opere vecchie e nuove, a cominciare dalla nomenclatura degli headset: il modello H Wireless, che abbiamo visto lo scorso aprile, è diventato parte integrante della famiglia Siberia, nello specifico Siberia 800; l’Elite Prism, analizzata a novembre, è ora Siberia 650.
Oltre a rilanciare modelli già esistenti attraverso un nuovo nome, con questa operazione SteelSeries è anche riuscita a stabilire un ordine ascendente direttamente collegato alla qualità (e al prezzo) degli headset lanciati sul mercato.
Sebbene al momento il top di gamma resti l’H Wireless (pardon, Siberia 800) il produttore ha rilasciato due nuovi modelli per la fascia centrale: le Siberia 350 e 200. In questo articolo discutiamo la prima, attualmente disponibile presso lo store ufficiale a circa 130€, e dunque ben più economica della top della classe.
Siberia 350
Specifiche tecniche
Frequenza di risposta | 16Hz – 28000Hz |
Sensibilità | 80 dB |
Dimensione driver | 50 mm |
Compatibilità | PC |
Microfono: tipo | Unidirezionale, retrattile |
Microfono: sensibilità | -42 dB |
Confezione e materiali
Esteticamente la nuova Siberia 350 ricorda molto la vecchia v2 Heat Orange, e magari non si tratta di una semplice impressione ma siamo di fronte ad una vera e propria riedizione di uno degli headset più apprezzati del produttore. Disponibile in più colori presso lo store ufficiale, la Siberia 350 analizzata per la review è il modello bianco, il più elegante e, forse, il meno gaming tra le possibili scelte. I padiglioni in plastica dura sono piuttosto lontani dalla qualità proposta con la Siberia 650, rinunciando alla ruota per il volume e presentando un’area retroilluminata con un pattern di piccoli cerchi disposti su 3 linee. La struttura tubolare che sorregge i padiglioni è in gomma, con un archetto rivestito di un materiale molto morbido e decisamente gradevole al tatto (similpelle, sul lato bianco).
I driver da 50 mm sono protetti da cuscinetti over-size estremamente morbidi e confortevoli, come da tradizione, a vantaggio delle lunghe sessioni di gioco.
Per finire, ritroviamo il consueto microfono retrattile unidirezionale e il cavo gommato con unico input USB.
Che si tratti di una versione non high-end è lampante, e lo si percepisce fin dalla confezione. Siberia 350 non ha alcun connettore aggiuntivo, non ha il cavo piatto, non ha neppure la scheda audio integrata. Sto parlando di componenti e scelte progettuali quasi sempre presenti negli headset del produttore, tutti spalleggiati da una confezione all’altezza del prezzo e della fama di cui gode la società danese. Il fatto che Siberia 350 costi appena 70€ in meno del modello 650 è piuttosto strano, a meno che quest’ultima non venga rimpiazzata a breve con una versione esclusiva. L’assenza della scheda USB è ciò che più mi ha colpito, perché costringe a rinunciare all’interfaccia completa (che prevede anche il jack 3.5 mm) e ad una qualità superiore in riproduzione, musicale e non.
Unboxing e recensione veloce
Pagina 2: Software, User Experience e galleria immagini
Ulteriori informazioni
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Bella retroilluminazione
Qualitativamente impeccabile
Compatibile solo con PC
Qualità del microfono non eccezionale