Sembrano ormai confermate le voci che vedono l’arrivo di ROG Phone 5, ma nonostante la new entry nella famiglia di super smartphone ASUS, anche la versione 3 continua a far incetta di ottimi feedback. Il ROG Phone 3 è sostanzialmente un upgrade tecnico (e parzialmente di design) del già ottimo secondo modello, ed è disponibile in più configurazioni. Oggetto della review è la Strix Edition, l’entry level tra le soluzioni proposte.
ASUS ROG Phone 3 – Recensione
Specifiche tecniche
Sistema Operativo | Android 10.0 |
CPU | Qualcomm Snapdragon 865 SM8250, CPU octa-core, 2,842 GHz |
Memoria RAM | LPDDR5 8GB |
Display | 6,59 pollici |
Risoluzione | 2340×1080 |
GPU | Qualcomm Adreno 650 |
Memoria di archiviazione | USF3.1 256GB |
Batteria | 6000 mAh |
SIM | Doppio slot nanoSIM |
Impermeabilità | NO |
Fotocamera posteriore | 64+13+5 MP |
Fotocamera frontale | 24 MP |
Dimensioni | 171 x 78 x 9.85 mm |
Peso | 240 gr |
Confezione e progettazione
L’ASUS ROG Phone non è mai stato uno smartphone conformista, ed è senz’altro tra i più iconici del mercato, vuoi per una dotazione tecnica all’ultimo grido, vuoi per caratterizzazioni estetiche decisamente peculiari. Che non sia un telefono in standard lo dimostra anche la confezione, realizzata con una particolare scatola ad incastro che si sviluppa verticalmente, ed in cui trova spazio tutta l’accessoristica del caso, comprensiva del sistema di raffreddamento esterno (GameCool 3) e della cavetteria – purtroppo non sono incluse le cuffie. A livello estetico, si tratta di uno smartphone che fa di tutto per far emergere il suo carattere molto aggressivo e votato al gaming, con una back-cover convincente che propone linee, spigoli e forme in colorazione neutra. Al centro spicca il LED ROG retroilluminato (RGB), mentre la disposizione delle fotocamere risulta la più sobria. Il black glare proposto da ASUS per la Strix Edition pone l’enfasi sulle tonalità scure, ma le differenze estetiche con le altre due configurazioni (centrale e top di gamma) si esauriscono in pochi dettagli. I lati del telefono sono puliti: a parte 2 tasti fisici (power e volume), l’ingresso inferiore type-C e la doppia porta sulla parte sinistra (carica e sistema di raffreddamento) non c’è altro. Viene da sé che l’assenza del jack 3,5 mm obbliga a rimediare utilizzando un adattatore o cuffie bluetooth. Da questo punto di vista, si segnala la presenza dei doppi speaker stereo (posti in alto e in basso).
Display, Fotocamera e autonomia
Progettato per garantire un’esperienza gaming mobile fuori dal comune, l’ASUS ROG Phone 3 non poteva non possedere un display importante. È infatti un pannello da 6,59 pollici con una risoluzione di 2340×1080, tanto definito quanto luminoso, in grado di proporre colori estremamente vivaci. Nonostante la qualità complessiva sia di ottimo livello, mi ha lasciato un po’ interdetto la difficoltà di lettura sotto la luce del solo: è davvero difficile anche solo leggere e mandare un messaggio all’aperto senza doversi rifugiare all’ombra per capirci qualcosa. Nulla da obiettare riguardo l’autonomia, coadiuvata da una batteria di 6000 mAh. Utilizzando lo smartphone in lungo e in largo, mescolando varie attività, si arriva facilmente a coprire almeno un giorno e mezzo – con utilizzo classico anche 2 giornate piene. Mi è capitato spesso, tuttavia, di non riuscire a caricare lo smartphone al primo colpo, costringendomi a ricollegare più volte il cavo.
Il comparto fotografico, punto debole del ROG Phone 2, è stato migliorato per rimanere in standard con le tecnologie più moderni, ma è ancora uno step indietro rispetto ai top di gamma soprattutto in termini di definizione: zoomando sulle foto scattate appare evidente l’effetto pastello anche sugli elementi in primo piano. La super grandangolare (ultra-wide da 13 MP) si comporta bene in ogni situazione, ed anche sul fronte video si rimane piuttosto soddisfatti.
Software, Performance e User Experience
Il ROG Phone 3 non è casualmente etichettato come smartphone da gioco, o solo per via del suo ottimo comparto tecnico – che arriva a configurazioni fino a 12 GB RAM e storage da 512 GB. ASUS ha infatti previsto alcune tecniche per migliorare l’User Experience in gaming, passando anche dagli AirTrigger 3, sensori laterali in grado di percepire l’inclinazione del telefono e riutilizzarla per pilotare l’azione in gioco. Tutta l’esperienza gaming viene gestita dal GameFX, che ingloba il ROG Connect (l’app preinstallata per i settaggi di tutte le sfaccettature di gioco) e la modalità Game Genie. Tecnicamente, oltre alle dotazioni grafiche, di elaborazione e di memoria, si sottolinea la presenza dei 4 microfoni e della connettività ASUS Wifi 6 e 5G. Gli amanti delle chicche gradiranno anche la già citata retroilluminazione del logo ASUS posteriore (Aura RGB) e la ricarica laterale che non intralcia durante il gioco.
A livello ergonomico, il ROG non è mai stato un telefono semplice da gestire. È più pesante della media degli smartphone con quel polliciaggio (circa 40-50 grammi in più) ma il form factor è efficace: nonostante le dimensioni ed il peso, appunto, si riesce a tenere bene in mano e non scivola. Da questo punto di vista, ottima la presenza del sensore di impronte digitali posto sotto lo schermo, decisamente più semplice da raggiungere con una mano rispetto ad altri punti sulla generosa back-cover. Al contrario, utilizzandolo con due mani, magari per giocare, c’è il forte rischio di coprire gli altoparlanti, riducendo la qualità e il livello dell’esperienza sonora. È un peccato, soprattutto per via degli investimenti riposti nel comparto audio dai progettisti ASUS per mezzo di una collaborazione con Dirac finalizzata all’ottimizzazione dell’impianto sonoro.
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