Valutare Samsung Galaxy S9 mentre il mercato degli smartphone ha già accolto le nuove serie S ed A è più semplice di quanto si possa immaginare, perché il produttore leader del settore è riuscito, nel corso degli ultimi anni, a dotare i propri terminali di un’identità ben precisa e di una qualità tale da resistere facilmente al tempo e alle innovazioni dettate (anche) dalla concorrenza.
L’esperienza del Galaxy S9 è sicuramente vicina per molti versi a quella garantita da S10 e, per alcuni, addirittura superiore. Scopriamo perché.
Samsung Galaxy S9 – Recensione
Specifiche tecniche
Sistema Operativo | Android 9 Pie con Samsung One UI |
CPU | 9810 SAMSUNG Exynos 9 |
Memoria RAM | 4 GB |
Display | 5,8” Dual Edge Super Amoled |
Risoluzione | 2960 x 1440 (Quad HD+) |
GPU | Mali-G72 MP18 |
Memoria di archiviazione | 64 GB espandibile fino a 512GB |
Batteria | 3000 mAh |
SIM | Single/Dual SIM |
Certificazione | IP68 |
Fotocamera posteriore | 12 MP F1.5/F2.4 con zoom 8x |
Fotocamera anteriore | 8 MP F1.7 |
Dimensioni | 147.7 x 68.7 x 8.5 |
Peso | 163 gr |
Confezione e progettazione
Il difetto maggiore imputato al Galaxy S9 fin dall’uscita riguarda il design, a dire di molti troppo simile al modello precedente. Da Galaxy S8 infatti viene ereditata quasi tutta la progettazione estetica e la scelta dei materiali, con un leggero aumento del peso. Le differenze tra i due modelli sono però puntuali, e vanno a risolvere (o migliorare) piccoli difetti del Galaxy S8. Ad esempio, S9 porta con sé un sensibile ridimensionamento a favore grazie a uno splendido lavoro sulle cornici, mentre sulla backcover possiamo notare come il sensore di impronte digitali sia stato riposizionato sotto la fotocamera anziché accanto, migliorando l’utilizzo di questa tecnologia nell’uso quotidiano.
Frontalmente e sulle cornici resta immutata la disposizione di slot, porte, sensori e tasti, così come la confezione di vendita, in cui troviamo il caricabatterie compatto, il cavetto di ricarica e l’adattatore per Type-C. A questo giro le colorazioni disponibili sono Lilac Purple, Midnight Black, Coral Blue – quest’ultima la più gettonata.
Display, multimedia e autonomia
Il risultato della riduzione delle dimensioni permette al Galaxy S9 di sfoggiare con più facilità il suo apprezzatissimo display Super Amoled da 5,8”, ovviamente Dual Edge e con risoluzione Quad HD+. Come sempre, il pannello Samsung risulta tra i migliori del segmento, ed in grado di restituire una brillantezza dei colori e un angolo di visione davvero come pochi. Il comparto audio è di livello, ed anche ascoltare musica è un piacere; l’esperienza superiore la si nota soprattutto passando a uno smartphone di altra categoria (come il Sony Xperia 10 usato dopo questo test) e i 64 GB di storage a disposizione consentono di gestire un buon numero di file multimediali prima di richiedere una pulizia.
Il fatto di avere a disposizione uno smartphone così completo e di gran livello non fa altro che spronare ad utilizzarlo, spingendo ad “accatastare” video, musica e foto ogni volta che si presenta l’occasione. Ciò è dovuto anche all’eccellente comparto fotografico. Trattandosi di un modello 2018, abbiamo a disposizione “solo” due sensori principali, di cui uno per lo zoom 8x. In termini puramente qualitativi, S9 non risente della mancanza di un sensore fotografico in più, ma al contrario per molti sarebbe stato più utile un grandangolare rispetto allo zoom – la camera frontale è invece in grado di proporre un micro-grandangolo di buon livello. Come da caratteristica Samsung, video e foto vengono processate a livello software per risaltarne i colori, migliorando i risultati prodotti anche in condizioni di scarsa illuminazione. Risultato: foto e video hanno colori più saturi e brillanti, pronti per una condivisione Social ma meno fedeli alla realtà.
L’applicazione fotocamera permette all’utente di scattare foto in modalità auto con riconoscimento delle scene (funziona spesso), pro e panoramica, nonché registrare video in 4K, slow motion (FH) e super slow motion (HD). Migliorata anche la parte dedicata agli avatar, anche se possiede meno funzionalità di quanto in essere su S10.
Software e User Experience
Meglio Android stock o custom? Se siete per la prima corrente di pensiero, i modelli Samsung non fanno per voi. Galaxy S9 conferma l’ottimo ecosistema software, senz’altro il migliore sulla piazza tra i produttori che tendono a personalizzare l’esperienza d’utilizzo, e con la One UI ha ulteriormente aumentato il distacco dai concorrenti. Il software del produttore coreano è pieno di utility proprietarie di alto livello, dalla sveglia smart con Bixby al calendario e ai promemoria, migliori della controparte Google. Non mancano funzionalità stratificate di risparmio energetico e tutte le gesture più moderne per eliminare i tasti nella barra inferiore.
Rispetto al Galaxy S8 – e soprattutto all’S8 Plus – il leggero ridimensionamento di S9 permette meno pressioni involontarie del pulsante Bixby, e grazie al lavoro sulle cornici è stato aumentato leggermente anche il grip. Nonostante non sia compatto come altri modelli di casa Samsung (tra cui A40 e A50), non ritengo che il Galaxy S9 sia “grosso” o causi qualche impedimento o difficoltà durante gli spostamenti nella vita quotidiana. Anche l’utilizzo ad una mano non è un’utopia sfruttando a dovere le gesture (sia quelle nuove dedicate ai pulsanti per la navigazione tra le app, che quelle già presenti per il pannello notifiche e l’accesso al drawer).
Iliad e GPS/Rete dati
Purtroppo Samsung Galaxy S9 rientra tra i dispositivi a cui non va giù l’accoppiata Iliad-rete internet. Durante le chiamate, la connessione (dati e wireless) smette di funzionare e anche il GPS fatica a tenere traccia delle attività.
E Samsung Galaxy S10?
Galaxy S9 si colloca in un particolare crocevia per il brand, improntato in un cambio di rotta radicale. Sono almeno 2 gli elementi che distinguono fortemente la serie 9 dalla decima: il posizionamento delle fotocamere frontali – con conseguente cambio in termini di design – e la nuova tecnologia dedicata allo sblocco con l’impronta digitale. Come avviene in ogni importante crocevia tecnologico, però, non è mai troppo semplice mettere d’accordo tutti, tanto che in questo “giro di assestamento” le opinioni degli acquirenti sono piuttosto divise. Andiamo per ordine: le fotocamere frontali. Prima di S10, Samsung era stata una delle poche – l’unica, tra le major del segmento – a non lasciarsi influenzare dalle mode altrui, mentre sfilavano tacche di diverse dimensioni e popup-camera. Per questo motivo, ad oggi S9 ed i suoi fratelli maggiori, S9+ e Note 9, sono gli ultimi top di gamma a mantenere la camera frontale all’interno delle cornici della scocca, anziché optare per il foro nell’angolo in alto a destra – i nuovi modelli della serie A hanno invece il notch a goccia.
E poi c’è il sensore delle impronte digitali, che anziché posizionarsi sul retro della scocca come in S9, è stato inserito sotto al display: in questo primo giro non ha affatto prestazioni eccellenti in termini di velocità e precisione, quindi chi non vuole star lì a premere più volte sul display in attesa che il sensore risponda, potrà mantenere la giusta confidenza con S9, che dalla sua ha un sensore veloce, affidabile, e soprattutto posizionato in un punto più familiare. A margine di tutto ciò, è chiaro che S10 resta un modello più avanzato rispetto ad S9, tecnicamente e tecnologicamente, dotato di un comparto fotografico migliore e più creativo. La scelta tra i due sta soprattutto nel potenziale utilizzo quotidiano. Vincerà quello che vi convincerà di più sulla carta, in termini di usabilità quotidiana.
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