Per avere un’illuminazione a volte può bastare guardare le cose da una prospettiva diversa…o magari, con un rapporto diverso! Secondo questo concept, caratteristico di Sony, Xperia 1 e il suo rapporto di display a 21:96 promettono una fruizione dei contenuti unica, in parte già assaporata e testata con Xperia 10. Con questa iterazione, però, abbiamo tra le mani un prodotto che punta al top del settore, ben carrozzato e dotato di elementi peculiari che potrebbero spostare la bilancia con più facilità rispetto al passato.
Sony Xperia 1 – Recensione
Specifiche tecniche
Sistema Operativo | Android 9 Pie |
CPU | Qualcomm Snapdragon 855 Mobile Platform |
Memoria RAM | 6 GB |
Display | CinemaWideTM 21:96 da 6,5″ |
Risoluzione | 4K HDR OLED (1644×3840) |
GPU | Adreno 640 |
Memoria di archiviazione | 128 GB (espansione fino a 512 GB) |
Batteria | 3330 mAh |
SIM | nanoSIM + nanoSIM/microSD |
Certificazione | IP68 (resistenza all’acqua) |
Fotocamera principale | 12 MP + 12 MP + 12 MP, Super grandangolo e Zoom ottico 2x |
Fotocamera secondaria | 8 MP |
Dimensioni | 167 x 72 x 8,2 mm |
Peso | 178 gr |
Confezione e progettazione
Il primo impatto col monolite Xperia 1 è molto interessante. Accendendo il display notiamo subito le cornici molto sottili ai lati, quasi inesistenti se consideriamo che siamo davanti ad un pannello flat. In basso la situazione è simile, mentre in alto c’è ancora un po’ di margine di miglioramento a causa della presenza della fotocamera e dello speaker. Dotato di un buon sistema di altoparlanti e volume generale, con casse ben visibili sulla scocca e tripla fotocamera sul retro a gradino. Xperia 1 mantiene lo standard Sony per lo sblocco delle impronte con il sensore posizionato sul bordo anziché sul retro o sotto al display; vedremo in seguito che la scelta, con uno spessore di 8 mm, non si rivela molto efficiente per l’uso quotidiano. Tra gli aspetti caratterizzanti, notiamo anche l’assenza del jack da 3,5 mm, sostituito da un unico punto di ingresso type-c adibito anche alla ricarica. Come potete constatare dalla gallery, lo smaratphone non ha particolari elementi estetici che lo rendono distinguibile dalla massa, come anche la back-cover, lucida e riflettente ma senza pattern o altri spunti. L’unico aspetto caratterizzante il design riguarda la colorazione, che potete scegliere all’atto d’acquisto tra nero, bianco, grigio e viola.
Display, multimedia e autonomia
Il display è di certo l’elemento caratterizzante di uno smartphone come Xperia 1, che non ha veri e propri elementi innovativi di design. Il rapporto 21:96 è esclusivo del brand, e con una diagonale di 6,5” la densità di contenuti che mette a disposizione è davvero impressionante…perlomeno sulla carta. Un peccato, infatti, non potersi affidare completamente alle gesture per rimuovere la barra di navigazione inferiore, purtroppo molto ancorata al passato e non coinvolgente dal punto di vista estetico e funzionale. Il pannello HR OLED ha una risoluzione 4K, ma non l’ho trovato eccessivamente coinvolgente; altri smartphone, magari con risoluzione inferiore ma con cornici più accattivanti, mi hanno catturato decisamente con più facilità. Sebbene la batteria sia inferiore ai 4.000 mAh garantiti da altri top di gamma, in termini di autonomia il Sony Xperia 1 si difende piuttosto bene nonostante l’ampio display a disposizione. Con il mio classico uso giornaliero non sono mai arrivato a sera con meno del 20% di carica: è senz’altro uno degli smartphone che mi ha fatto penare meno da questo punto di vista. In più, Sony mette a disposizione un’ottima modalità di risparmio energetico, Stamina, tramite cui “allungare la vita” dello smartphone in condizioni di massima necessità.
Al di là dei numeri sulla scheda tecnica e della quantità di sensori a disposizioni, devo ammettere che il comparto fotografico principale non mi ha affatto convinto. Anzitutto ho trovato lo scatto esageratamente lento, al punto che vi consiglio di dimenticare il concetto “punta e scatta”. In mezzo c’è la messa a fuoco, mezzo secondo di freeze e scatto vero e proprio, mentre nel frattempo l’oggetto della foto potrebbe essere ormai compresso. Attivando il flash, il tempo di scatto raddoppia addirittura, rubando quasi 3 secondi in tutto. Se la qualità media a 1x è buona al netto della lentezza, la chiarezza dell’immagine degrada vertiginosamente sfruttando lo zoom, quasi come se il telefono appartenesse a qualche generazione fa. Stessa sensazione restituisce l’applicazione della camera, non personalizzata e con davvero poche modalità a disposizione dell’utente, e nessuna realmente al passo con gli standard. Infine, anche il pulsante fisico dedicato alla fotocamera risulta meno efficace rispetto al passato, perché non collocato all’altezza giusta rispetto all’altezza dello smartphone. Fortunatamente le note positive ci sono, ma riguardano elementi che nella vita di tutti i giorni andrete ad utilizzare poco. Parlo principalmente dei video e della rilevazione automatica della scena (macro, testo, ecc…). Preciso che il comparto fotografico di per sé non è bocciato, ma è meno efficace di quello che avrebbe potuto essere. Con qualche secondo in più a disposizione, è possibile fare ottime foto, anche di sera e senza dover configurare nulla di importante: l’unica accortezza da tenere a mente, però, è la stabilità dello smartphone per tutto il tempo di durata dello scatto. Passando invece ai numeri, che abbiamo ignorato all’inizio del paragrafo, ci troviamo davanti a 3 fotocamere principali, di cui una adibita al grandangolo (78°) con sensore proprietario Exmor e stabilizzatore ottico. La registrazione video arriva a 4K ed è piuttosto stabilizzata, in grado soprattutto di garantire un’ottima esperienza sonora – fattore comune di tutto il comparto multimediale, come detto.
Software e User Experience
Il rapporto 21:9 gioca un ruolo fondamentale tanto per la presentazione dei contenuti quanto per la User Experience. Inutile dire che in un primo momento a nessuno risulterà familiare uno smartphone come Xperia 1, perché obbliga gli utenti ad usare spesso e volentieri entrambe le mani, e la zona delle notifiche è un po’ troppo in alto per mani di media grandezza. Fortunatamente, ciò non va a penalizzare lo sblocco del terminale tramite impronta digitale, perché come vuole il brand Xperia, il lettore è posizionato a lato anziché dietro la scocca (sotto le camere sarebbe stato difficile da raggiungere visto il formato).
Ciò non toglie il fatto che è proprio lo sblocco uno dei problemi più opprimenti di questo smartphone, e i motivi sono tanti: la qualità, la velocità e la sensibilità del lettore non sembra il massimo (solitamente registro 2 volte lo stesso dito per rendere gli sblocchi più rapidi, ma con Xperia 1 non funziona), la posizione non è ideale (tra il bilanciere e il tasto accensione, spesso ci si confonde) ed è forse un po’ troppo stretto per identificare al meglio le impronte. Inutile sottolineare che il fattore portabilità non gioca affatto dalla parte di questo smartphone, sempre un pelo più lungo di qualsiasi tasca che ho avuto a disposizione tra pantaloni, giacche e cappotti. Davvero un peccato, perché per il resto le componenti fisiche sono interessanti (lo spessore è insignificante e il peso non è affatto eccessivo). Dal punto di vista software il terminale non regala grossi spunti. Non sono presenti molte personalizzazioni a parte le applicazioni proprietarie Sony (che si può anche decidere di non installare in fase di prima configurazione), drawer, sfondi e risparmio energetico.
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Autonomia affidabile
Lento punta e scatta
Poca creatività