In un precedente articolo ho descritto brevemente il fenomeno degli AdBlocker, strumenti tanto importanti per gli utenti quanto criticati da diversi gestori di siti Web. Nell’articolo parlo di Ottimizzazione dell’advertising, proponendo l’analisi di 3 fattori chiave. In questa pagina vi propongo la mia strategia di gestione pubblicitaria, rimandando ad un altro articolo la sua messa in atto utilizzando un plugin per WordPress molto efficace, ovvero Advanced Ads.

Ottimizzazione dell’advertising – Panoramica

Ottimizzare i contenuti pubblicitari è una pratica importante, ma non prevede una procedura standard. Il motivo è semplice: ogni sito Web è diverso, ha un proprio layout, ha una linea editoriale specifica e presenta contenuti e pagine di diverso tipo.
La strategia pubblicitaria migliore per un sito di ricette come GialloZafferano è idealmente diversa da quella di NextGenTech.it, così come quella adottata da me è senz’altro differente dall’approccio utilizzato da TheVerge. In generale, però, è sempre possibile definire considerazioni valide più o meno per tutti. A mio avviso, le linee guida per l’ottimizzazione dell’advertising si compongono principalmente di 3 fattori.

Il primo riguarda il contenuto dei banner pubblicitari. Va detto che ormai le campagne di advertising si fanno sempre più smart, proponendo agli utenti contenuti di sicuro interesse per mezzo delle informazioni salvate nei cookie e processate con tecniche di Machine Learning.
Un caso lampante è quello legato agli e-commerce: fai un salto su Amazon, guardi il nuovo FiiO X1 2nd gen e dopo 10 secondi ti ritrovi i banner pubblicitari con gli annunci legati al lettore mp3.
Quindi, a meno che tu non abbia scelto un gestore di annunci pubblicitari poco affidabile, la selezione dei contenuti automatici sarà affidabile.
Bisogna fare più attenzione nel caso di banner con campagne di advertising specializzate verso un topic preciso, ad esempio gioco d’azzardo, nudità o contenuti distanti dall’argomento del tuo sito Web. In questo caso, sconsiglio assolutamente i contenuti illegali o per maggiorenni (anche perché l’account potrebbe violare le regole di Adsense o altri gestori affidabili).

Gli ultimi due aspetti chiave nell’ottimizzazione dell’advertising riguardano il numero di banner presenti all’interno di una pagina e l’esperienza utente legata agli Ads. Da quando Adsense ha rimosso il limite massimo di 3 Ads, è diventato esclusivamente un discorso di buon senso. In linea teorica puoi mettere tutti i banner che desideri, purchè:

  • La pagina presenti sufficiente contenuto informativo
  • Non venga appesantita la pagina Web
  • Non venga danneggiata l’esperienza utente

Per l’ultimo caso, mi rifaccio a tutto lo scenario che ha portato alla nascita degli AdBlocker, discusso nell’articolo sul blog.
Di certo, nell’epoca del multi-device è fondamentale verificare se per il tuo sito sia il caso di passare agli Ads Responsive. Puoi verificare tale necessità analizzando le performance Analytics e Adsense sotto le voci legate ai Dispositivi: se il tuo sito ottiene almeno il 15% di visite per mezzo di dispositivi mobile, allora ti conviene prevedere Ads Responsive. Al contrario, potresti gestire i contenuti pubblicitari per smartphone e tablet attraverso HTML e CSS specifici.

Dove posizionare i banner

Il posizionamento dei banner è molto importante, e con Advanced Ads, il plugin che ho menzionato all’inizio dell’articolo, hai davvero tanta scelta. Ovviamente esistono posizioni più o meno vantaggiose per massimizzare le visualizzazioni degli Ad senza appesantire l’esperienza utente.

In generale, Google e tutti i migliori SEO expert consigliano di posizionare i banner above the fold, ovvero nell’area superiore della pagina. In questo modo il browser visualizzerà i banner senza bisogno di alcuno scroll. Nello specifico, questi banner possono essere posizionati:

  • Nell’header, accanto al logo (se il template lo prevede)
  • In cima all’articolo
  • Nella parte superiore della sidebar (se il template la prevede)

E ciò basterebbe ad esaurire il limite precedente imposto da Google.

Cosa evitare

È ormai chiaro che il problema dell’advertising non riguarda l’utilizzo di Adblocker, bensì la sciagurata strategia pubblicitaria che non tiene conto dei bisogni degli utenti. Le campagne pubblicitarie mettono a disposizione tanti formati e diversi tipi di Ad, ma non tutti sono ideali per i lettori. Quindi, per guadagnare la fiducia del lettore è necessario scegliere gli annunci meno invasivi.

Tra tutti i formati, evitare:

  • Ad su sfondo cliccabile
  • Pop-up a centro schermo
  • Video con ingrandimento automatico
  • Video con audio attivato

Se ci pensi, è meno restrittivo di ciò che ci pensi, ma avrai modo di guadagnare la fiducia dei tuoi utenti. Vanno bene i video con autoplay, purchè restino al loro posto e con audio disattivato. Funzionano anche i pop-up al bordo della schermata (solitamente in basso) perché non si sovrappongono al testo. Per lo stesso motivo, anche i banner all’interno di un articolo sono ammessi: sebbene possano spezzare la lettura, non richiedono nulla in più delle normali azioni svolte per leggere, ovvero lo scroll/swipe della pagina.

Ulteriori informazioni

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