Se da una parte la pandemia ha permesso al mondo di “rallentare”, risparmiando a tanti lavori la necessità di dover lottare nel traffico quotidiano e rispettare determinate tempistiche legate agli spostamenti, dall’altra il conseguente “remote working” ha aperto una breccia nel tempo libero dei più, che spesso e volentieri viene ridotto da orari di lavoro sempre più liberi da schemi. La naturale penalizzazione fisica e psicologica dell’aumento del carico di lavoro medio è l’innalzamento dello stress quotidiano, fattore di salute molto importante da monitorare. Il modo di tracciare questo ed altri fattori ci viene dato dai cosiddetti “fitness tracker”, gli indossabili pensati esclusivamente per esigenze sportive e salutari, appunto. Tra i dispositivi Fitbit più recenti, scopriamo oggi il Charge 5, l’ultimo modello appartenente alla famiglia dei tracker immesso sul mercato dal produttore californiano.
Fitbit Charge 5 – Recensione
Confezione e materiali
Per questa nuova iterazione del famoso fitness tracker, Fitbit ha pensato di non stravolgere il design, puntando su qualche accorgimento di base. Parliamo di un braccialetto molto classico con cinturino disponibile in 2 tagli (da 14 cm a 18, e da 18 a 22) e display rettangolare di circa 1 pollice di diagonali di cui non sono state condivise le specifiche tecniche, se non che si tratti di un AMOLED, molto brillante e di facile lettura (aggiungo io). Le varianti cromatiche sono 3, tutte bicolore, con il colore predominate sul cinturino (nero, “grigio blu” e “bianco lunare”) e quello secondario a dominare il quadrante (rispettivamente acciaio inossidabile grafite, grigio platino e oro chiaro). Tutte le colorazioni sono state pensate per essere indossate da entrambi i sessi, ed in generale il tracker si mantiene in una soluzione di design molto sobria ed armoniosa, con gli estremi del cinturino più sinuosi che mai.
Caratteristiche tecniche ed User Experience
Anche il Charge 5, come per gli altri dispositivi appartenenti all’ecosistema Fitbit, si appoggia sull’applicazione proprietaria per esporre i dati rilevati dai sensori a bordo dell’apparecchio. Come specificato in apertura, il cuore di questa nuova iterazione sembra concentrarsi sulla gestione dello stress al fine di migliorare il work life balance. È per questo che tra le principali funzioni del tracker troviamo il recupero giornaliero per tracciare gli obiettivi di allenamento senza rischiare di superare lo sforzo fisico richiesto, ed il calcolo dello stress tramite il sensore EDA Scan, in grado di dare un punteggio su 3 fattori: reattività, equilibrio dello sforzo e andamento del sonno. Questi ed altri score contribuiscono a determinate le “metriche della salute”, che Charge 5 espone attraverso grafici coadiuvati da altri sensori, come l’Sp02 per monitorare il livello di ossigeno nel sangue, la frequenza cardiaca ed il ritmo respiratorio.
Grazie alla precisione dei sensori a bordo del braccialetto, queste feature tornano utili anche a riposo, per monitorare le risposte del fisico alle temperature esterne e fronteggiare tempestivamente stanchezza e spossatezza causate dal caldo o da altri fattori.
A corredo di queste funzioni ce ne sono ancora tante altre a cui Fitbit ci ha abituato. Dall’ECG che valuta la fibrillazione atriale, alle classiche feature smart come la sveglia, le notifiche personalizzate e le varie modalità di allenamento in grado di supportare (e rilevare) gli sport più comuni.
Ulteriori informazioni
Per rimanere aggiornato sulle ultime novità, continua a seguire la rete Social di Nextgentech.it, tramite la pagina Facebook.
Sensori molto precisi