Sembra passato un secolo dal lancio di Fitbit Tracker, il primo dispositivo indossabile – o per, meglio dire, agganciabile al pantalone – prodotto dalla società californiana Fitbit. Da allora sono passati 9 anni, un’eternità per un mondo in costante aggiornamento ed evoluzione come quello tecnologico. Ad oggi, il produttore San Franciscan è uno dei massimi esponenti del settore wearable, nonché uno dei più attivi ed innovativi con ben 9 dispositivi in commercio, tra cui 7 braccialetti fitness, uno clip e una bilancia smart.
L’oggetto di questa recensione è Fitbit Flex, il primo vero tracker moderno prodotto da Fitbit e pensato per chi desidera monitorare le proprie attività quotidiane contando su qualche semplice funzione extra. Parliamo di un dispositivo immesso sul mercato circa 3 anni fa, contraddistinto da un concept basilare ma dotato di un buon cuore tecnologico.
Specifiche tecniche
Bluetooth | 4.0 |
GPS | NO |
Contapassi | SI |
Monitoraggio del sonno | SI |
Monitoraggio del battito cardiaco | NO |
Notifiche | NO |
Impermeabile | SI |
Autonomia | Circa 5 gg |
Fitbit Flex
Presentazione, materiali e design
Fitbit Flex è contenuto all’interno di una scatola rettangolare piuttosto originale, agganciato ad un involucro di plastica pensato per mettere in risalto le forme del braccialetto. All’interno della confezione troviamo un dongle USB per sincronizzare i dati con il PC, un secondo braccialetto più lungo, la base di ricarica USB e il manualetto d’istruzioni – che, semplicemente, rimanda al download dell’applicazione.
Il braccialetto più corto è adatto a polsi di 14-16,5 cm, mentre quello più lungo copre il range 16,5-21 cm; entrambi sono larghi 1,5 cm ed il peso non dovrebbe superare i 10-20 gr.
Esteticamente, il braccialetto si presenta con un design molto classico: il cinturino è robusto, poco flessibile e gommato, progettato per uno stile minimale che non risalti molto all’occhio. Ovviamente sono disponibili cinturini di colore diverso e più accattivanti del nero, tra cui l’arancione e l’azzurro. Il sistema di chiusura prevede un rettangolino colore argento nella parte terminale del cinturino, con due piedi da agganciare ai fori dall’altra parte della cinghietta; si tratta di un sistema molto semplice e meno sicuro di quelli previsti da altri modelli concorrenti.
Il tracker non dispone di un vero e proprio display – come quello del Charge, per intendersi – bensì è prevista una sottile striscia retroilluminata che consente di prendere visione dei progressi correnti rispetto all’obiettivo giornaliero impostato.
La capsula contenente il cuore tecnologico del Fitbit Flex va riposta all’interno del braccialetto tramite l’apertura inferiore: in corrispondenza di quest’ultima troviamo un comodo indicatore che ci permette di orientare la capsula nel verso giusto. La batteria va ricaricata dopo circa 4-5 giorni attraverso la base USB apposita; Fitbit ha previsto una comodissima email di notifica per informarci della necessità di ricaricare il braccialetto.
Utilizzo quotidiano
I braccialetti Fitbit sono unanimemente considerati tra i più precisi del settore. Rispetto ad altri modelli, però, il Fitbit Flex è leggermente penalizzato in termini di accuratezza per via dell’assenza di un sensore GPS; per rilevare i passi – e dunque calorie e minuti di attività – utilizza un accelerometro a tre assi tutto sommato abbastanza preciso. In tal senso, in questi mesi ho confrontato i risultati ottenuti dal Fitbit Flex con quelli del Mi Band 1S Pulse, notando che tra i due braccialetti c’è uno scostamento tra i 500 e i 700 passi.
L’applicazione è piuttosto regolare. La schermata principale propone un report contenente tutti i dati giornalieri che il dispositivo riesce a processare, ovvero il numero di passi, le calorie bruciate, i chilometri percorsi e i minuti di attività. C’è, poi, una piccola parte dedicata all’alimentazione e al peso, tuttavia esclusivamente manuale. Per chi avesse voglia di registrare i vari alimenti, l’applicazione permette di ottenere una stima delle calorie da assumere secondo il piano di dimagrimento scelto; ovviamente si tratta di un processo guidato e basato su stime, che permette di ottenere soltanto qualche indicazione.
L’applicazione mette a disposizione anche un altro di funzioni extra tra le più comuni, come la sveglia, il monitoraggio del sonno e l’alert che ci invita a fare un po’ di movimento quando si sta oziando troppo – non lasciatevi prendere dallo sconfinato mondo di No Man’s Sky e fate un po’ di moto…senza navicella.
Come anticipato, il piccolo display del Flex permette di ottenere una rapida indicazione circa il livello di movimento corrente in base all’obiettivo preimpostato. Questo sistema prevede un certo numero di pallini – da 1 a 5 – per indicare il progresso verso l’obiettivo.
Il braccialetto non ha alcun sistema di notifica dedicato alla parte telefonica, ma è uno dei più convincenti nel ricreare le giuste condizioni di sfida e motivazione che permettono all’utente di rimanere sempre attivo. In tal senso, dopo aver utilizzato il Fitbit per un paio di mesi, posso ritenermi soddisfatto soprattutto per l’attenzione verso l’utente. Il Flex – e gli altri modelli Fitbit – propongono un sistema di notifiche email piuttosto interessante, come il report settimanale e il già citato avviso di batteria scarica, ma anche le barre del progresso dedicate agli obiettivi e i vari achievement sbloccabili contribuiscono alla componente dedicata alla partecipazione attiva verso lo sport.
Ulteriori informazioni
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Avviso batteria scarica
Sincronizzazione PC
Stimola all'attività fisica
Non offre un sistema di notifiche telefoniche