Il legame tra Team17 e Black Salt Games sta portando ad un corposo incremento di piccole produzioni di qualità a disposizione degli utenti. Se da una parte il publisher risulta ormai tra le più solide realtà di Steam in fatto di action, GDR e manageriali a basso-medio budget, il team di sviluppo comincia ad affermarsi con il suo primo titolo, lo splendido Dredge, un’opera difficile da definire considerando che la descrizione ufficiale (“avventura di pesca per giocatore singolo con una corrente sinistra” – ndr) gli sta un po’ strettina per rappresentare in toto la qualità e la portata dei contenuti proposti.
Dredge – Recensione
Pesca in acque oscure
Cominciamo l’analisi del titolo partendo proprio dalla descrizione ufficiale che il publisher ha condiviso con Steam. Dredge è un’avventura di pesca, nel senso che il videogiocatore avrà il compito di impersonare un pescatore, incaricato da un misterioso committente di recuperare degli oggetti preziosi addentrandosi nell’arcipelago della zona. Il termine “avventura” sta invece nel fatto che il protagonista delle vicende finisce per naufragare nella vicina (o lontana?) Midolla Maggiore, una città popolata da cittadini che probabilmente sanno più di quello che vogliono dire. E qui arriviamo alla definizione interessante di “corrente sinistra”, un gioco di parole con le correnti da fronteggiare in barca e i misteri che le stesse acque di Midolla Maggiore nascondono. Quanto sia strana l’area che dovremo visitare in lungo e in largo lo dimostrano tanti elementi, dallo sguardo freddo e deciso dei cittadini del paese, alle mezze parole che diranno, passando per i vari indizi e oggetti che recupereremo dai fondali e finendo addirittura per gli strani colori che tinteggeranno l’arcipelago. Tra una raccolta e l’altra, in Dredge cercheremo anche di portare alla luce molteplici storie oltre che oggetti preziosi, a cominciare dal mistero che avvolge il precedente pescatore della zona, scomparso tra le acque dell’arcipelago. Sarà una pura coincidenza o c’è qualcosa di più?
Il mix dettato dall’avventura di pesca e dalla corrente oscura motivati nelle precedenti righe trova riscontro anche dal punto di vista nel gameplay, area in cui il team di sviluppo è riuscito a muoversi con grande maestria, mantenendo una formula molto semplice da padroneggiare. Il cuore pulsante del gameplay di Dredge è ovviamente la pesca, dunque avremo la possibilità in qualunque momento, tramite la nostra barchetta, di raggiungere ogni angolo dell’arcipelago sia per nostra volontà di esplorare, sia per questioni legate alle missioni (principale e secondarie). Gli spostamenti in barca ed ogni azione in essa, ad eccezione della pesca in sé, avranno un certo costo di tempo che simuleranno l’avanzamento di una normale giornata, dall’alba a notte fonda. Dalla gestione del ciclo giorno-notte vengono poi una serie di considerazioni da tenere a mente, come il tipo di pesci e “creature”, più in generale, incontrati durante le navigazioni, la freschezza del pescato e i pericoli portati dalla notte. La tipologia di pesci da pescare varierà non soltanto in base all’orario della giornata in cui proveremo a buttare l’amo in acqua, ma anche, ovviamente, in base alla zona di pesca: l’arcipelago di Midolla Maggiore è infatti talmente variopinto e variegato da ospitare aree ben distinte tra loro, ciascuna caratterizzata da tesori, misteri e creature marine tutte da individuare ed arginare. La freschezza del pescato, invece, ci spingerà a gestire bene il tempo da passare sulla barca, obbligandoci a pesare la scelta tra un’altra esplorazione dell’arcipelago o il ritiro presso un acquirente del bottino. Infine, riguardo i sinistri orrori di cui sono pregne le acque di Midolla Maggiore, beh, questo evitiamo di dirvelo: a voi la scoperta.
Una carriera da pescatore
Se nelle prime fasi del gioco navigare da un punto all’altro dell’arcipelago risulterà quasi un’impresa, quasi quanto la gestione dell’inventario (ovvero dello spazio sulla barca), dopo aver accumulato un certo numero di ore su Dredge il titolo mostrerà la sua dirompente anima gestionale, consentendo all’utente di personalizzare e migliorare notevolmente la propria imbarcazione, per mezzo di svariate risorse e ricambi che potranno essere recuperate dal fondo dell’oceano, relitti o mercanti. Migliorare la barca consentirà quindi di appoggiarsi su diversi vantaggi, come una maggiore velocità di movimento, più spazio a disposizione e più stabilità tra le acque mosse, con tutto ciò che comportano questi bonus, permettendoci quindi di rimanere più a lungo lontani dalla terraferma e fare il pieno di quante più scoperte possibili.
Il tempo che passa e il ciclo giorno-notte non saranno però gli unici elementi da tenere in considerazione per la buona riuscita dell’avventura in barca, perché dovremo dare un occhio anche alla sanità mentale del nostro caro pescatore. Muoversi tra le sinistre acque di Midolla Maggiore al calare del sole esporrà il protagonista a tutte quelle variabili “oscure” a cui fa riferimento il titolo, a sua volta ispirato da H. P. Lovecraft. Imbattersi in creature orribili e in nebbie tutt’altro che comuni influenzerà notevolmente la stabilità mentale del nostro alter ego, che dovrà quindi essere controllata a dovere.
Il livello tecnico di Dredge risulta molto in linea con gli standard di qualità di Team17, che ha proposto un titolo ben realizzato sotto tutti i punti di vista, a cominciare dalla traduzione in italiano, davvero curatissima per un basso-medio budget di questa portata, su cui si conta anche un ottimo codex relativo a tutti i pesci e le creature in cui è possibile imbattersi. Se a livello grafico parliamo di un gioco realizzato in stile cartoon con colori molto tenui e a tinte scure (la palette è tra il verde e il marrone) e personaggi dai tratti molti forti e decisi, dal punto di vista sonoro non si può non sottolineare l’eccellente lavoro svolto in fase di campionamento e scelta delle tracce, capaci di evocare il giusto sentimento di mistero, scoperta e coinvolgimento una volta lasciata la terraferma.
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